Febbre del Nilo Primo caso udinese

Febbre del Nilo Primo caso udinese
IL CASOUDINE È stato confermato nei giorni scorsi il primo caso autoctono di West Nile virus in Friuli, precisamente a Udine. Si tratta di un giovane trentenne udinese che non è...

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IL CASO
UDINE È stato confermato nei giorni scorsi il primo caso autoctono di West Nile virus in Friuli, precisamente a Udine. Si tratta di un giovane trentenne udinese che non è uscito dal territorio, ricoverato dal 5 all'11 luglio scorsi nella clinica di malattie infettive dell'Asuiud con una meningite e una paralisi del nervo facciale, gli esami iniziali erano positivi solo agli Igm (gli anticorpi prodotti quando si sviluppa un'infezione) spiega il direttore della clinica, Matteo Bassetti quindi abbiamo dovuto attendere l'esito dei test eseguiti all'istituto di igiene di Trieste che hanno confermato la positività di altri anticorpi e quindi la diagnosi di West Nile. Oggi il giovane sta bene, così come il secondo caso diagnosticato a Udine, ma si tratta di una ragazzina quindicenne veneta, già ricoverata in una struttura della regione di provenienza con una forma neurologica impegnativa. Non giungendo a una diagnosi in Veneto, la madre ha deciso di rivolgersi a Udine dove la clinica di malattie infettive è centro di riferimento a livello regionale. Questo è un caso importato precisa Bassetti da noi è stata ricoverata in day hospital e poi dimessa, anche lei ora sta bene. E' probabile aggiunge che in Friuli ci siano molti più casi di quelli diagnosticati, proprio perché per l'80% sono casi asintomatici. Non esistendo una terapia specifica, però, è importante rivolgersi ai centri di riferimento soprattutto se si tratta di casi complicati come questi da noi diagnosticati che presentavano forme neuroinvasive. Centri come quello udinese, infatti, sono attrezzati e in grado di gestire i casi in maniera adeguata. Da qui l'appello di Bassetti ai centri periferici di pensare al West Nile quando si deve diagnosticare casi come questi e riferire a Udine o Trieste. Questi casi si aggiungono a quelli di 4 donatori di sangue trovati positivi e sospesi dalla donazione per un mese.

L.Z.
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Il Gazzettino