Farmacie senza vaccini anti influenzali L'Usl: «Chieste 12mila dosi al Ministero»

Farmacie senza vaccini anti influenzali L'Usl: «Chieste 12mila dosi al Ministero»
L'INCONTROTREVISO In tempo di Covid la campagna vaccinale per limitare l'aggressione influenzale che, come ogni anno, colpirà a partire dall'autunno, si rivela particolarmente...

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L'INCONTRO
TREVISO In tempo di Covid la campagna vaccinale per limitare l'aggressione influenzale che, come ogni anno, colpirà a partire dall'autunno, si rivela particolarmente importante. Poter discriminare i sintomi dell'influenza da quelli del coronavirus si rivelerà essenziale per terapie tempestive e mirate. E il vaccino potrebbe essere un ottimo alleato dei medici. Ma c'è un problema. Perchè le 210mila dosi di vaccino ordinate l'Usl della Marca per la maxi campagna antinfluenzale nell'era del coronavirus, pur aumentate del 50%, hanno esaurito le scorte delle industrie farmaceutiche che le producono. La conseguenza? Le farmacie ne sono completamente sprovviste. «Significa che chi prima comperava il vaccino e se lo faceva inoculare dal proprio medico di base ora non potrà più farlo» spiega il presidente di Farmacie Unite Franco Gariboldi Muschietti.

L'ACCORDO
Proprio per fare chiarezza ieri il presidente di Farmacie Unite Franco Gariboldi Muschietti, con la giunta e una rappresentanza di Federfarma si sono incontrati con il dg dell'Usl 2 Francesco Benazzi, con il direttore sanitario e la responsabile del settore farmaceutico. È lo stesso dottor Benazzi a sottolineare l'importanza che le farmacie abbiano a disposizione 50-60 vaccini ciascuna per poter far fronte alla richiesta della popolazione. «Si tratta di 12mila dosi per coprire il fabbisogno delle farmacie di tutta la provincia. Bisognerà sollecitare il Ministero per avere ulteriori vaccini per le farmacie in modo tale da garantirlo anche a coloro che sono fuori dalle categorie a rischio o dai 60 anni in su. Mi attiverò, comunque con la Regione per cercare di avere una prima partita destinata alle farmacie del territorio». L'obiettivo è quello di raggiungere un numero sempre crescente di popolazione. Non soltanto gli over 65, le persone con patologie che l'influenza rischia di aggravare oppure il personale di pubblici servizi.
I PROBLEMI
«La pandemia ha stravolto il mercato. Noi farmacisti stiamo contattando le case produttrici di vaccini come facciamo ogni anno, ma tutte ci dicono che l'intera produzione è riservata alle Regioni. Parliamo di 17 milioni di dosi in tutta Italia. Abbiamo cercato di ragionare con l'Usl e mi sembra che ci sia uno spirito di collaborazione anche in vista della massiccia campagna vaccinale». Proprio per rendere possibile una campagna vaccinale di massa l'Usl sta chiedendo, e ottenendo, la collaborazione dei Comuni che hanno offerto 70 siti diversi tra palestre sale polivalenti dove il personale dell'Usl provvederà ad seguire i vaccini anti-influenzali. Le giornate riservate a questa operazione saranno il 31 ottobre e il 7 e 14 novembre nelle palestre o nei centri polivalenti a Cornuda e Riese Pio x, Treviso, Ponzano, San Biagio, Susegana e Vittorio Veneto.

Nel corso dell'incontro si è parlato anche della distribuzione dello screening del colon retto attraverso le farmacie. «Serve un protocollo più completo che riguarda tutte e tre le ex Usl» ha ricordato Benazzi. Inoltre c'è l'impegno di ripartire con il FarmaCup per prenotare esami del sangue nelle farmacie. «Adesso sentiremo il servizio informatico e i Cup in modo che si inizi una progettualità che va a garanzia del cittadino» ha concluso Benazzi.
V.L.
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Il Gazzettino