Famiglie in crisi: affitti scontati

Famiglie in crisi: affitti scontati
Comune, Caritas, associazioni di inquilini e proprietari di immobili: tutti uniti per creare una rete in grado di proteggere le famiglie arrivate a un passo dal baratro, incapaci...

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Comune, Caritas, associazioni di inquilini e proprietari di immobili: tutti uniti per creare una rete in grado di proteggere le famiglie arrivate a un passo dal baratro, incapaci di pagare l'affitto di casa. È questa la nuova iniziativa varata da Ca' Sugana per porre una diga alla piaga degli sfratti che, a oggi ,in città sono già 107. È stato quindi firmato protocollo che impegna tutte le parti in causa a ridurre i canoni di locazione a quei nuclei famigliari in difficoltà temporanea, con un reddito a disposizione seppur minimo, ma impossibilitati a fare fronte a tutte le spese, compreso l'affitto. All'appello lanciato dall'assessore al sociale Liana Manfio e dal direttore della Caritas trevigiana don Davide Schiavon hanno risposto in tanti: Asppi, Confabitare, Confedilizia, Uppi, Sicent, Sunia. Il perimetro dell'accordo è questo: quando una famiglia inizia a dare segnali di sofferenza fino a non essere più in grado di pagare l'affitto mensile, può rivolgersi a Comune e Caritas che l'indirizzeranno verso le categorie. Queste medieranno tra inquilino e proprietario fino ad arrivare alla stipula di un nuovo contratto d'affitto ridotto del 15%. Poi interverranno Comune e Caritas con un contributo in grado di ridurre il nuovo accordo di un ulteriore 25%. Il tutto per un anno. «Questo accordo -precisa l'assessore Manfio- è rivolto ai residenti nel territorio comunale titolari di un contratto di locazione. Devono essere in una situazione di morosità non colpevole, quindi non devono pagare l'affitto per motivi straordinari. Non devono essere già oggetto di una procedura di sfratto e nemmeno, ovviamente, possedere un'altra casa o essere assegnatari di alloggi Erp. Devono invece avere un reddito minimo che possa garantire l'onorabilità degli impegni assunti».

In poche parole devono essere famiglie ancora in grado di uscire fuori dai guai con in propri mezzi e con un piccolo aiuto. Caritas e Comune hanno stanziato 50mila ero a testa per dare vita a un fondo apposito.

I proprietari sono soddisfatti: «Meglio concordare affitti più bassi che tenere appartamenti vuoti o intraprendere la via dello sfratto -dicono da Confedilizia- e comunque la riduzione dei canoni, anche del 25%, è una politica che stiamo portando avanti da tempo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino