(D.Bar.) Sono Claudio Bolzonello, imprenditore trevigiano 53enne, Santos Nairobi, cittadina dominicana di 32 anni residente nel capoluogo e il 63enne rodigino Carlo Cozzi,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Bolzonella, la Nairobi e Cozzi, tutti raggiunti da provvedimenti di custodia cautelare, gestivano un sistema di false fatturazioni attraverso cinque cartiere con sede a Roncade e di cui avrebbero beneficiato, al fine di evadere il fisco, quattro aziende con sede nelle province di Treviso, Padova e Venezia: la Ft Costruzioni srl di Salgareda, la Esse Data sas di Camposampiero (Padova), la ditta individuale Stefano Damo di Jesolo (Venezia) e la Impremont Service srl di S. Donà di Piave (Venezia). L'indagine denominata Metal Connection e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Treviso Massimo De Bortoli ha rivelato una colossale evasione fiscale incentrata sull'emissione e l'utilizzo di false fatture e operazioni contabili inesistenti che hanno sottratto al fisco una base imponibile di 5 milioni di euro, 850 mila di Iva oltre a realizzare il riciclaggio di quasi 280 mila euro. La Guardia di Finanza è riuscita a ritracciare i movimenti di denaro, che passava attraverso 38 conti correnti e 23 carte prepagate. Dopo aver ricevuto bonifici per le false fatture, i tre avrebbero riciclato le somme prelevando contanti dai loro conti, riuscendo a occultare la provenienza dei soldi.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino