Falconi con impresa a rischio crack

Falconi con impresa a rischio crack
È stato appena nominato assessore, con una mossa a sorpresa del sindaco Massimo Bergamin. Stefano Falconi, segretario provinciale della Lega nord dallo scorso febbraio,...

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È stato appena nominato assessore, con una mossa a sorpresa del sindaco Massimo Bergamin. Stefano Falconi, segretario provinciale della Lega nord dallo scorso febbraio, rosolinese e già assessore nel suo Comune, consigliere provinciale e consigliere regionale nell'ultimo scampolo della scorsa legislatura al posto di Cristiano Corazzari allora eletto sindaco di Stienta, è entrato a far parte della squadra di governo di Palazzo Nodari in piena estate, con i referati a Partecipazioni, Sportello unico per le attività produttive, Politiche venatorie e agricole e Politiche di area vasta.

Un'estate particolare per lui, da oltre un ventennio attivo nel settore dell'acquacoltura, visto che si trova anche a fare i conti con la procedura di liquidazione del patrimonio, che il giudice Mauro Martinelli ha dichiarato aperta lo scorso 2 maggio. È stato lo stesso Falconi, titolare dell'impresa, a presentare istanza al Tribunale. Si tratta, infatti, di una nuova procedura introdotta nel 2012 per far fronte alle situazioni di sovraindebitamento dei piccoli imprenditori o addirittura di consumatori, ovvero soggetti non fallibili.
La legge che l'ha prevista è stata definita salvasuicidi, proprio perché la sua ratio è stata quella di evitare che un momento di difficoltà transitoria potesse strozzare l'iniziativa privata e distruggere intere esistenze. Per accedere a questa procedura, tuttavia, sono previsti rigidi parametri da sottoporre al vaglio del Tribunale. E nel caso di Falconi, il verdetto è stato di segno positivo. Il giudice Martinelli, nella sua ordinanza, ha nominato il commercialista rodigino Nicola Rizzo come liquidatore e ha imposto a chiunque li detenga, il rilascio dei beni che costituiscono il patrimonio gravato dai debiti, disponendo anche l'improcedibilità di qualsiasi azione cautelare o esecutiva. Il procedimento ha molte analogie con il concordato, che è stato chiesto anche da colossi come la Grandi molini italiani, la Guerrato e la Belelli.

Il neo assessore Falconi, comprensibilmente, al momento preferisce non rilasciare dichiarazioni in merito alla propria vicenda, anche se non è da escludere che possa farlo nei prossimi giorni. Del resto è quello che aveva fatto il neo sindaco di Rovigo Massimo Bergamin, quando poco dopo la sua elezione decise di raccontare i dettagli del fallimento della società che aveva creato a Padova, attiva nel settore dei trasporti, la Medoacus. Un tentativo imprenditoriale naufragato il 12 dicembre del 2013, quando fu dichiarato il fallimento dal Tribunale di Padova.
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Il Gazzettino