«Facile asfaltare le strade meno pulire i tombini»

«Facile asfaltare le strade meno pulire i tombini»
IL CONSIGLIEREBELLUNO Un cahier de doléances quello di Francesco Pingitore, consigliere del Patto Belluno Dolomiti. Tombini, scolatoi, ma anche punti luce. Non manca però anche...

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IL CONSIGLIERE
BELLUNO Un cahier de doléances quello di Francesco Pingitore, consigliere del Patto Belluno Dolomiti. Tombini, scolatoi, ma anche punti luce. Non manca però anche un complimento al Comune per aver messo a disposizione 60mila euro per le associazioni che operano in Nevegàl. «Non ha senso che io faccia interventi in Consiglio o scriva interrogazioni mirate perché rimangono nel cassetto. Ma quando cammino per la città o corro vicino a casa ricevo molte segnalazioni». Le ultime in ordine temporale riguardano le condizioni in cui si trova il tombino di via Pedeserva, sopra la zona della chiesetta di san Liberale. Gli scoli sono stati in gran parte tappati dal cemento, rendendo la sua funzione molto limitata. Attorno al perimetro è cresciuta la vegetazione. «Il fango e la ghiaia lo hanno ostruito più volte e se nessuno controlla la sua funzionalità è logico che, quando arrivano forti piogge, non potendo scolare, crea disagi - spiega Pingitore -. L'amministrazione dovrebbe dare il compito agli uffici di eseguire una mappatura e liberare i tombini che, nel corso del tempo, inevitabilmente si riempiono». Il consigliere segnala l'anomalia: «In via Dassi, via Sala c'è un tombino ogni 10 metri. Non è lo stesso in via Pedeserva, dove ce ne sono meno. Si può intervenire?», chiede il consigliere del Patto Belluno Dolomiti. Poi un commento squisitamente politico: «Asfaltare le strade è facile, si fa la gara d'appalto ed è fatta. Le cose perniciose, come le canalette e gli scolatoi rappresentano spesso la prova del nove. I cittadini pretendono anche quelle». I punti luce. «Ce ne sono una quindicina in via Tiziano Vecellio, molti di questi hanno un guasto serio da parecchi anni, anche sette. So che è un intervento oneroso, ma la gente chiede una soluzione. Serve più attenzione alla periferia e alle frazioni, qui manca la politica settoriale». Poi una nota di merito all'amministrazione. Parliamo del Nevegàl: «Sono contento di aver letto che il Comune mette a disposizione 60 mila euro per le associazioni che si danno da fare sul Colle. Sono felice anche delle opere sull'arredo urbano del piazzale. Dal 2011, quando è arrivato il Giro d'Italia non è più stato fatto nulla. Eppure coloro che hanno casa sul Nevegàl pagano al comune, ogni anno, in media 750 euro di tasse».

Federica Fant
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Il Gazzettino