«Sto bene: non mi hanno fatto del male». Sono queste le parole rassicuranti che Fabio Vettorel è riuscito a dire ieri pomeriggio al telefono alla mamma, Jamila Barone. Era a...
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Fabio ha ripetuto più volte che sta bene e che non gli hanno fatto del male e che nel nuovo carcere, per giovani con età inferiore ai 21 anni, in cui è stato spostato ha avuto anche dei libri da leggere. Ha confermato la versione che aveva dato Maria, ossia che si erano fermati a soccorrere una ragazzina che, scappando dai disordini, era stata colpita da un fumogeno e si era fatta male ad una gamba. Fabio ha raccontato che non avevano il viso coperto, che non portavano nessun passamontagna e nessuna felpa nera, l'unica colpa è che parlavano l'italiano. È quello, secondo il giovane, la discriminante perché, fra tutti, sono stati fermati proprio loro due. Fabio, che è in una cella da solo, nella giornata odierna dovrebbe riuscire a parlare anche con il suo avvocato, cosa che, fino ad oggi, non è ancora accaduta. E fino ad ora non è stato neppure definito il capo d'accusa che li tiene in carcere.
Intanto ieri molti amici e sostenitori si sono trovati in Largo Castaldi per esprimere solidarietà a Fabio e Maria. Giovani e meno giovani, che si sono riuniti per urlare «Fabio e Maria liberi. Tutti liberi». «Siamo qui per testimoniare la nostra vicinanza a Maria e Fabio ma anche ai loro famigliari», dichiara Federico. «Sono stati fermati ingiustamente, senza un motivo preciso ed è quindi giusto che vengano rilasciati immediatamente», aggiunge Stefania. «Come i nostri concittadini sono tante le persone che sono state fermate senza un motivo. Una situazione paradossale che vogliamo finisca», sottolinea Marco.
La speranza di tutti è che entro il fine settimana i due feltrini possano fare ritorno qui a Feltre.
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Il Gazzettino