BELLUNO - (D.T.) Se voleva essere un nome di rottura, è stato azzeccato al cento per cento. Perché la candidatura di Fabio Rufus Bristot al consiglio provinciale pare essere la...
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«Rufus Bristot non rappresenta certo l'unitarietà che è stata scelta come criterio dai sindaci» hanno tuonato Irma Visalli, Claudia Bettiol e Mirco Costa (Pd). «Ogni volta che Bristot ha avuto un incarico istituzionale l'ha lasciato a metà - ha aggiunto Claudia Bettiol -. E noi pensiamo di mettere in Provincia un consigliere che sappiamo benissimo essere pieno di impegni, per altro sapendo che nei precedenti incarichi si è sempre dimesso?». A far saltare i nervi delle opposizioni, dal Pd a Ida Bortoluzzi, da Maria Cristina Zoleo al Pdl, è però il metodo, definito «da contrabbando», con cui è uscito il nome di Rufus Bristot. «La conferenza dei capigruppo aveva definito i criteri di esperienza, competenza e condivisione, per delineare il nome del candidato consigliere - hanno spiegato Bettiol e Bortoluzzi -. E aveva suggerito una rosa di tre nomi da cui scegliere. Il sindaco è stato scorretto».(((tormend))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino