Faber si riconverte: bombole d'ossigeno per gli ospedali

Faber si riconverte: bombole d'ossigeno per gli ospedali
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CASTELFRANCO
Per l'emergenza sanitaria legata al coronavirus ci sono interi comparti del sistema produttivo trevigiano anestetizzati. Ma qualche organo, vitale, sta funzionando per il bene di tutti. È il caso della Faber Industries Spa, azienda metalmeccanica specializzata nella fabbricazione di cisterne, serbatoi e contenitori in metallo con sede a Castelfranco Veneto che oggi vede concentrare la propria attività nella produzione di bombole per l'ossigeno e gas medicali.

«Sul sito castellano illustra Massimo Baggio della Fiom Cgil di Treviso , sono una cinquantina i dipendenti di Faber Industries, dei 400 totali, impiegati oggi a pieno regime per rispondere all'esigenza di fornire di bombole per ossigeno e gas medical le strutture ospedaliere e sanitarie, sia in Italia sia all'estero. A seguito del diffondersi dell'epidemia da Covid-19, un'attività dunque fondamentale in questo drammatico momento. Operai che, nel segno della collaborazione tra Rsu e azienda, lavorano nel pieno rispetto delle disposizioni a tutela della sicurezza e della salute previste dalla normativa per il contenimento dell'epidemia. Lavoratori sottolinea Baggio che, sebbene non manchi l'apprensione, svolgono con grande impegno e responsabilità le proprie mansioni, nella convinzione che quello che stanno producendo salverà la vita di qualcuno».
IN SICUREZZA
Anche se a organico ridotto si lavora nel rispetto della sicurezza. «Ci siamo sentiti fin da subito chiamati in causa per supportare colleghi e azienda in questa delicata fase spiegano le Rsu , per prendere tutte le misure necessarie a lavorare in sicurezza. È stato positivo il confronto con i vertici aziendali mettendo tutti nelle condizioni di operare al meglio».
SENSO DI RESPONSABILITÀ

«Abbiamo il dovere come sindacato di collaborare e sostenere queste attività, oggi direi vitali aggiunge Enrico Botter, segretario generale Fiom Cgil di Treviso , a garanzie della salute dei lavoratori e dei destinatari ultimi delle loro fabbricazioni sanitarie. Ma abbiamo anche il compito di evidenziare la responsabilità e il senso del dovere di questi lavoratori in questo particolarmente momento. Sono gli invisibili ma anche loro contribuiscono alla grande filiera della salute, e ne andiamo fieri».
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Il Gazzettino