Ex Bertoli, stop del Comune alle aree commerciali

Ex Bertoli, stop del Comune alle aree commerciali
L'INCONTROUDINE Palazzo D'Aronco mantiene la linea e adesso aspetta la controproposta per il progetto di recupero dell'area ex Bertoli. Ieri, infatti, l'assessore alla...

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L'INCONTRO
UDINE Palazzo D'Aronco mantiene la linea e adesso aspetta la controproposta per il progetto di recupero dell'area ex Bertoli. Ieri, infatti, l'assessore alla Pianificazione territoriale, Giulia Manzan, ha incontrato i rappresentanti della proprietà, ribadendo che, per l'amministrazione, 5mila metri quadrati per attività commerciali sono troppi.

«Mi è stata spiegata l'origine e l'evoluzione della vicenda ha spiegato Manzan con particolare riferimento alla scelta della metratura dell'insediamento commerciale. La posizione della giunta comunale in merito è chiara: per questo ho chiesto al rappresentante della proprietà di verificare di quanto è disposta a scendere sotto la soglia dei 5 mila metri quadrati di superficie commerciale. Questa maggioranza l'ha ripetuto più volte, già in campagna elettorale ha aggiunto Manzan , non c'è la volontà di dare vita a nuovi insediamenti commerciali di grandi dimensioni sul territorio comunale. Ciò che ci interessa è recuperare un'area abbandonata da tempo rimettendola a disposizione dei residenti. Nel corso della riunione, inoltre ha concluso l'assessore -, è emersa la necessità di verificare le tempistiche di scadenza del concordato preventivo».
Il destino di quell'area, su cui sorgeva l'acciaieria Bertoli, è in ballo ormai da decenni. Del piano di riqualificazione originale firmato da Vittorio Gregotti, è stata concretizzata solo una parte: il Terminal Nord, e due dei cinque palazzi previsti. Nel mezzo, c'è stata anche la querelle per la bonifica del cemento amianto, che ha portato davanti al Tar il Comune e la Procedura del concordato, un nodo che alla fine si è risolto solo l'anno scorso, quando sono terminate le operazioni per ripulire l'area.
Nel frattempo, dopo due aste per la vendita del compendio andate deserte, il liquidatore giudiziale della società proprietaria, la Progetto Udine srl, in concordato preventivo, ha presentato al Municipio un piano di recupero che potesse essere attrattivo per potenziali acquirenti che prevedeva 9mila metri quadrati destinati a negozi, una superficie poi limata in più di un anno di trattative e abbassata fino a 5mila. Il progetto prevedeva anche un grande parco e interventi viari a carico del privato e a quanto pare ci sarebbe stato l'interessamento di un fondo di investimento, pronto a puntare 40milioni di euro sulla riqualificazione del compendio di Molin Nuovo. A novembre scorso, però, la giunta Fontanini ha cassato il piano, ritenendo ancora troppo elevata la superficie commerciale.

Con la riunione interlocutoria di ieri, la trattativa potrebbe riprendere, ma i tempi sono stretti: il 10 marzo, l'area sarà di nuovo all'asta, ad un prezzo base di 7.753.275 di euro.
Al.Pi.
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Il Gazzettino