Eutanasia legale: la madre firma per Samantha

Eutanasia legale: la madre firma per Samantha
FELTREMamma Genzianella è tra le prime firmatarie per il referendum Eutanasia Legale la cui raccolta si è tenuta ieri mattina in Largo Castaldi a Feltre. La madre di Samantha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FELTRE
Mamma Genzianella è tra le prime firmatarie per il referendum Eutanasia Legale la cui raccolta si è tenuta ieri mattina in Largo Castaldi a Feltre. La madre di Samantha D'Incà, la trentenne di Feltre in coma vegetativo irreversibile da ormai sette mesi, sta conducendo una battaglia insieme alla sua famiglia affinchè le volontà della figlia, ossia di non avere accanimento terapeutico, vengano rispettate. Cosa che per il momento non è stato possibile in quanto la giovane non aveva lasciato nulla di scritto.

E proprio in virtù della battaglia che sta portando avanti, ieri mattina alle 9.10 era presente al gazebo appositamente allestito per rafforzare la battaglia con una firma, auspicando che ciò che la sua famiglia sta passando non accada più ad altri.
LA STORIA
Samantha, dopo una banale caduta nel novembre scorso, si frattura il femore. Viene operata all'ospedale di Belluno e da lì inizia un calvario che la porta, dal 4 dicembre 2020, in coma vegetativo irreversibile. La famiglia ha iniziato quindi una lunga battaglia burocratica e mediatica per rispettare le volontà della figlia: nessun accanimento terapeutico. Volontà che però Samantha non ha mai scritto nero su bianco. Per questo non è possibile staccare la spina. Ad ostacolare ancor più il cammino la perizia effettuata da un luminare chiamato dal tribunale, Leopold Saltuari, che ha accertato che Samantha ha le facoltà di un bimbo di un mese, ma con la riabilitazione potrebbe arrivare a quelle di un neonato di due mesi. Peccato però che, cartella sanitaria alla mano, nessuna clinica volesse accoglierla. Almeno fino a giugno quando i dirigenti di una clinica di Vipiteno hanno manifestato la disponibilità.
LA RACCOLTA FIRME
L'associazione Luca Coscioni ha promosso una raccolta firme per il referendum Eutanasia Legale; una raccolta che in pochi giorni conta già 100mila firme. Ieri mattina si è tenuto il primo appuntamento feltrino, alla presenza del sindaco di Feltre Paolo Perenzin. Nelle prossime settimane sono previsti altri appuntamenti. Da anni l'associazione Luca Coscioni si batte affinché i diritti di chi non ce la fa più, in situazione di gravi malattie, vengano rispettati. Da Luana Englaro, a Piergio Welby fino a dj Fabo la storia di chi non accetta di vivere in condizioni di estrema sofferenza e solitudine è lunga e disseminata di battaglie a colpi di ricorsi e processi.
COME STA SAMANTHA?

Il 23 giugno scorso, Samantha è stata trasferita dall'ospedale di Feltre in una clinica di Vipiteno (Bolzano) dove dovrà seguire un percorso riabilitativo. Come sta adesso? «Abbiamo consegnato alla clinica la risonanza magnetica che mia figlia aveva fatto a Treviso, per confrontarla con una Tac che il dottor Saltuari ha fatto in questi giorni - spiega la mamma Genzianella -. L'esame ha confermato ciò che sapevamo, ossia che Samantha si trova in coma vegetativo irreversibile e così vi rimarrà». Fortunatamente la famiglia può andare a far visita a Samantha. «Ad inizio settimana chiamiamo e confermiamo il nostro arrivo nel fine settimana, concordando l'orario prosegue la donna -. Questo fine settimana andremo a Vipiteno anche con i fratelli di Samantha; nel rispetto delle normative, entreremo due al mattino e due al pomeriggio. Fin da subito si sono dimostrati comprensivi e ci hanno permesso di farle visita periodicamente, così da poterle stare accanto il più possibile e non farla sentire sola».
E.S.
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino