Europee, una campagna senza i big I leader nazionali snobbano il territorio

Europee, una campagna senza i big I leader nazionali snobbano il territorio
CORSA A BRUXELLESPORDENONE La corsa elettorale per le elezioni europee nella Destra Tagliamento si chiude in questi giorni sotto il segno di una certa sonnolenza. Sul territorio -...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CORSA A BRUXELLES
PORDENONE La corsa elettorale per le elezioni europee nella Destra Tagliamento si chiude in questi giorni sotto il segno di una certa sonnolenza. Sul territorio - a differenza delle recenti elezioni regionali, o anche alle comunali di Pordenone del 2016 - non si sono visti i grandi leader di partito. Partiti e movimenti politici hanno preferito mandare sul territorio gli europarlamentari uscenti che tentano il bis per Bruxelles. Mentre i candidati locali hanno preferito forse una campagna quasi porta-a-porta. O meglio: mercato-a-mercato. Oltre che, ovviamente, sui social. Visto che in diversi hanno battuto palmo a palmo il territorio regionale (allargandosi per qualche incursione anche nel vicine regioni del Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige) cercando il contatto con gli elettori proprio nei mercati rionali. O negli incontri con le categorie economiche e professionali. Ma è anche la vastità territoriale delle circoscrizioni elettorali a rendere più difficile - oltre che decisamente anche più costosa - la campagna elettorale. Il più delle volte, dunque, i candidati che si presentano a Bruxelles per la prima volta hanno dovuto fare da soli. Senza il supporto dei big del partito.

I BIG SPARITI

A differenza dell'anno scorso quando - in occasione delle elezioni regionali - a Pordenone arrivò anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi rimasto addirittura cinque giorni in tour regionale. In quell'occasione anche la capa nazionale di Fratelli d'Italia aveva deciso di chiudere la campagna elettorale delle regionali proprio in piazza Cavour in città. Per la verità la leader nazionale dei patrioti è tornata anche nei giorni scorsi in regione. Non è passata da Pordenone ma è andata - accompagnata dal senatore Luca Ciriani, in lista per l'euro-parlamento chiuderà venerdì sera con un brindisi nella sua Fiume Veneto - a Trieste e sul confine con la Slovenia per denunciare i nuovi arrivi di migranti dalla rotta balcanica. E anche per i Cinque Stelle sembra lontana la primavera del 2016 quando a Pordenone arrivarono sia Luigi Di Maio che Alessandro Di Battista a spingere la corsa in Comune dei grillini. Stavolta a Porcia è arrivato il neo-senatore Luigi Paragone, noto per essere un volto del giornalismo televisivo. Ma l'eurodeputato ricandidato Marco Zullo ha percorso la regione in lungo e in largo sostenuto dai militanti, ma non dai big troppo impegnati a Roma. E anche la Lega - per le comunali 2016 Matteo Salvini era arrivato in provincia per ben tre volte in poco tempo - ha dovuto accontentarsi di Giancarlo Giorgetti. L'eurocandidato spilimberghese Marco Dreosto chiuderà stasera a Spilimbergo (alla casa dello studente) la sua campagna. La sfida è la sua, ma è anche quella della Lega del Fvg che misurerà la sua forza rispetto a quella del Veneto. Lo stesso per il Pd: si sono visti il capolista Carlo Calenda e gli eurodeputati uscenti Isabella De Monte, Cecile Kyenge, Paolo De Castro. Ma del segretario Nicola Zingaretti neanche l'ombra.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino