Esuberi? Ricollocazione difficile

Esuberi? Ricollocazione difficile
Da Venezia con furore: ovvero, una guerra tra poveri. Da domani...

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Da Venezia con furore: ovvero, una guerra tra poveri. Da domani ancora più poveri. Dopo aver scampato il pericolo dimezzamento, i dipendenti della Provincia rischiano un'altra mazzata. Stavolta dalla Regione. Perché è facile dire che i lavoratori in esubero saranno riassorbiti (lo ha ribadito anche al gazebo della protesta, l'onorevole Roger De Menech). Ben più difficile è cercare di capire come saranno riassorbiti. O da chi: la sostanza non cambia. Se sembra un'operazione facile il trasloco da un ente di area vasta ad un altro, dalla Provincia alla Regione, si rischia di prendere un abbaglio. Perché anche la Regione, vittima dei tagli, avrà degli esuberi. E potrebbe anche succedere che il trasloco non vada nella direzione Belluno-Venezia, ma in senso contrario. Ovvero, dai palazzi veneziani a Palazzo Piloni. Con il rischio, tutt'altro che remoto, che nel momento in cui Venezia trasferirà competenze e (forse, ma solo forse) risorse a Belluno, inserisca nel pacchetto anche qualche dipendente in esubero. «Anche la Regione Veneto sarà costretta a tagliare - commenta la senatrice leghista Raffaella Bellot -. Le verranno tolti circa 300 milioni di euro. Con un taglio simile, come farà la Regione a riassorbire gli esuberi delle Province? Perché non c'è solo Belluno. Poi la Regione stessa avrà degli esuberi. E anche quelli dovranno essere riassorbiti». «Siamo al massacro - continua Bellot -. Questo Governo è un nemico autentico della montagna. E lo fa vedere ad ogni occasione». Dello stesso avviso anche il deputato pentastellato Federico D'Incà: «Abbiamo sempre detto che bisognava eliminare il lato politico delle Province, salvaguardando i posti di lavoro. Bisognava fare un piano corretto di ricollocamento all'interno degli altri enti locali. Invece il Governo Renzi, ancora una volta, opera in maniera confusa, soprattutto nei confronti della montagna. Basti pensare all'aumento dell'Iva sui pellet, dal 10 al 22%. Con quest'operazione ricaverà 96 milioni di euro a spese di chi vive in zone disagiate». «La razionalizzazione va operata in maniera diversa - aggiunge il senatore Giovanni Piccoli (Fi) -. Bisogna guardare prima alle funzioni e ai compiti, e poi commisurare il fabbisogno di personale».
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Il Gazzettino