La Norman Atlantic non avrebbe dovuto lasciare il porto di Igoumenitsa con quel carico sulla base delle previsioni che annunciavano una tempesta. Procedono rapidamente le...
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Non sono coinvolti soltanto il comandante Argilio Giacomazzi e l'armatore Carlo Visentini, per i quali sono stati ipotizzati i reati di naufragio, omicidio plurimo e lesioni colposi. La Procura di Bari ha disposto l'identificazione di almeno altre tre persone. Sotto accusa il primo ufficiale, preposto al controllo dell'imbarco e alla sicurezza, il supercargo, commissario di bordo responsabile del carico, ma anche il responsabile legale della società greca Anek, che aveva preso a noleggio la nave dall'italiana "Visemar di navigazione srl".
L'indagine punta anche a individuare altre responsabilità che potrebbero delinearsi nei prossimi giorni. Dopo l'allarme, infatti, il comandante avrebbe assegnato all'equipaggio diverse mansioni per l'evacuazione e il salvataggio. Non tutto sarebbe andato come previsto, le testimonianze e le autopsie, che però non potranno essere eseguite in tempi brevi, o almeno non prima della notifica a tutti gli indagati (anche all'estero) dell'imminente atto irripetibile, potranno chiarire anche le modalità dei decessi e cosa non abbia funzionato nella catena di comando dopo l'allarme.
Argilio Giacomazzi avrebbe dovuto rinviare la partenza del Norman Atlantic per motivi di sicurezza e invece, convinto di anticipare il maltempo e la tempesta annunciati, avrebbe ugualmente mollato gli ormeggi con un carico eccessivo per le condizioni meteorologiche. E' quanto emerge da una prima analisi degli inquirenti. Nel lungo interrogatorio, reso due giorni fa, il comandante, difeso dall'avvocato Alfredo Lonoce, ha dichiarato di aver caricato a bordo della motonave il 75 per cento dei mezzi consentiti dalla capienza massima. Circostanze che i pm potranno verificare solo attraverso l'esame della scatola nera, è scontato infatti che i giornali di bordo siano andati distrutti. Bisognerà anche accertare come siano stati sistemati e a quale distanza uno dall'altro camion e auto nel ponte 4 dove, si presume, abbia avuto origine il rogo. Sotto accusa sono già finite le dotazioni di sicurezza, che sarebbero risultate funzionanti, ma presumibilmente non a norma.
La procura di Bari è ancora in attesa della collaborazione delle autorità greche, che finora non ha trasmesso dati ufficiali impedendo di stabilire con certezza il numero dei dispersi. Ci sarebbero errori nella compilazione dell'elenco dei passeggeri, gonfiato da nomi duplicati o trascritti più volte.
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Il Gazzettino