Lettera ai consiglieri comunali: «Ce l'avete con noi». Mittenti, i dirigenti di Palazzo Rosso finiti nel mirino della riorganizzazione degli uffici. Che adesso chiedono...
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IL CASUS BELLI Tutto comincia con una mozione del gruppo Insieme per Belluno, presentata in consiglio comunale il 30 settembre. Il testo è chiarissimo e punta dritto a riorganizzare la macrostruttura. Come? Depennando gli ultimi due dirigenti a tempo indeterminato rimasti a Palazzo Rosso (vale a dire Carlo Erranti, che si occupa del settore tecnico, e Maura Florida, affari generali, gare e sociale). Il movente è apparentemente facile: siccome le dimensioni del Comune capoluogo avrebbero bisogno di cinque dirigenti, ma ne rimangono solamente due (più uno a scavalco con un altro Comune); e siccome Palazzo Rosso non possono fare assunzioni, tanto vale rivedere tutto e tagliare anche le ultime due figure apicali. La vicenda poi si arricchisce di un nuovo capitolo il 30 novembre, quando la mozione torna in aula con qualche ammorbidimento. Si dice che lo Statuto Comunale non individua più come necessaria l'area della dirigenza. La linea però è sempre la stessa. E viene condivisa dalla maggioranza del consiglio comunale (astenuto solo Francesco Pingitore, voti contrari di Maria Cristina Zoleo e Ida Bortoluzzi).
LA LETTERA Si tratterebbe di una mozione ad personam. Ecco perché i dirigenti hanno scritto ai consiglieri comunali. «La mozione ha solo apparentemente carattere generale: di fatto contiene una chiara rilevanza personale - si legge nel messaggio recapitato a tutti i consiglieri che hanno votato sì alla delibera - È personale perché colpisce me come figura da sopprimere».
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Il Gazzettino