Dalle passerelle alle pagine patinate di Playboy il passo è breve. Ma dai verbali sui festini di Arcore al campo dell'arredamento e della potabilizzazione dell'acqua il salto è...
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Ieri il Cvs ha voluto chiarire la situazione, sottolineando in una nota ufficiale come non esista alcun rapporto contrattuale con la nuova compagine amministrativa della Switch Green. Il Centro monselicense aveva infatti bandito una gara europea nell'aprile del 2012 per individuare un soggetto che fornisse sistemi di "personalizzazione" dell'acqua. Nell'agosto dello stesso anno, a gara espletata, era stata scelta la Switch Green come azienda addetta alla vendita delle apparecchiature prodotte dalla Think Water. Nell'estate 2014 il Cvs ha cominciato a ricevere segnalazioni da parte degli utenti relative al fatto che il numero verde attivato da Switch Green non era più funzionante. Dopo aver constatato che l'azienda non stava più erogando i servizi promessi ed era quindi inadempiente, nel luglio dell'anno scorso il gestore ha comunicato all'azienda la volontà di recedere dal contratto. Che è stato chiuso formalmente nel settembre scorso.
Il cambio di amministrazione nella ditta di Padova è intervenuto solo un mese dopo, quando ogni rapporto con l'ente monselicense era ormai cessato. «Abbiamo continuato a offrire il servizio agli utenti attraverso Think Water, per la produzione dei personalizzatori d'acqua, e la sua controllata Profine per quanto riguarda la commercializzazione - fanno sapere dal Cvs - oggi, infatti, un utente che telefonasse al numero verde indicato sul nostro sito per avere informazioni sui personalizzatori d'acqua entrerebbe in contatto con il call center di Profine». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino