«Era scalzo e in mutande che male poteva fare?»

«Era scalzo e in mutande che male poteva fare?»
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I famigliari di Mauro Guerra sono attoniti di fronte all'enormità di quanto è successo in quel campo di stoppie di via Ferrarezza, a poche centinaia di metri dalla casa in cui il giovane ha ricevuto la visita dei carabinieri. L'abitazione dei Guerra dà direttamente su via Roma e "vede" tanto la caserma dell'Arma quanto la chiesa e la piazza del paese. È tutto lì in pochi metri anche il calvario di Mauro, percorso a piedi e in mutande. Il dolore dei genitori è enorme, ma trovano lo stesso l'energia per uscire in giardino e pronunciare qualche parola. «Ci sono delle indagini in corso e vogliamo sapere la verità - risponde il papà Ezio a quanti chiedono quale sia il pensiero della famiglia - sappiamo solo che Mauro era in mutande e che si è visto braccato in casa sua, che male volete che potesse fare? Noi la nostra verità ce l'abbiamo». Poco dopo esce in cortile anche mamma Giuseppina. La donna è sorretta da una parente e ha l'espressione sconvolta di chi sta affrontando una prova troppo grande. Ma trova la forza di ribadire due concetti fondamentali. «Non c'è stata nessuna lite in famiglia e nessuno ha chiamato i carabinieri, io non sapevo nulla ed ero al lavoro - rivela - poi sono arrivata a casa e abbiamo trovato quello che abbiamo trovato. Mio figlio non era neppure solo in casa, c'era l'altro figlio che è ancora minorenne». In via Roma arriva anche Augusto Sbicego, il sindaco di Sant'Urbano. «Sono venuto a trovarli per fargli capire che la collettività vuole essere presente al loro dolore - spiega - siamo tutti vicini in questo momento. Mauro stava per iniziare a prendere delle medicine, perché aveva accettato questo passaggio».

Il giovane stava vivendo una fortissima crisi. Era percepito in paese come un potenziale pericolo. L'altra mattina avrebbe rifilato uno schiaffo senza motivo ad un ragazzo che si allenava in palestra. E preoccupante era la scena presentatasi ai carabinieri quando sono arrivati a casa Guerra, attorno a mezzogiorno. Mauro girava a torso nudo con in mano due bilancieri da sollevamento pesi del peso di 25 chili e li sbatteva con forza a terra danneggiando mobili e pavimenti. Un delirio che era accompagnato dalla recita di versetti della Bibbia e proclami antislamici. Inutili i tentativi di ricondurlo alla ragione.
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Il Gazzettino