Equipaggio e passeggeri precipitati privi di sensi

Equipaggio e passeggeri precipitati privi di sensi
La domanda che ancora non ha un risposta diventa sempre più cruciale nella tragedia dell'Airbus 320 della Germanwings: perché il comandante non ha diffuso il mayday, non ha...

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La domanda che ancora non ha un risposta diventa sempre più cruciale nella tragedia dell'Airbus 320 della Germanwings: perché il comandante non ha diffuso il mayday, non ha comunicato via radio che c'era un'emergenza in corso? I controllori di volo francesi, prima del disastro, secondo un rapporto riservato in possesso della Bildt tentarono per tre volte di mettersi in contatto con il pilota. Inutilmente. La risposta che prende forza è quella che inizialmente appariva incredibile e che delinea uno scenario macabro: il comandante è rimasto in silenzio, negli otto minuti in cui l'aereo ha perso quota, perché aveva già perso i sensi, e con lui erano ormai incoscienti anche il resto dell'equipaggio e i passeggeri. Se da una parte questo rappresenta una pietosa ricostruzione - nessuno ha sofferto - dall'altra apre incognite sulla sicurezza aerea sulle quali gli esperti avranno molto da lavorare. Dunque - sia chiaro che si sta sempre parlando di una ipotesi, perché solo l'analisi delle scatole nere potrà diradare la nebbia - una improvvisa depressurizzazione ha causato perdita di ossigeno e se l'aereo ha gradualmente perso quota, a mille metri al minuto, è perché era stata attivata la procedura automatica, la stessa che quando le montagne si sono avvicinate ha causato la effimera stabilizzazione dell'ultimo minuto. Federico Falcetti, responsabile della commissione tecnica e sicurezza volo della Uiltrasporti piloti, ragiona su «una prima ipotesi, una grave avaria in volo che ha portato, tra le altre cose, allo stato di incoscienza dei piloti». Bene, comunque cosa ha causato la depressurizzazione? Ieri è stata avanzata un'altra ipotesi: l'incidente potrebbe essere stato causato da un'esplosione di pile al litio nella cabina di pilotaggio. Su Radio Europe 1 il consulente aeronautico Bernard Chabbert, ha confermato che l'aereo non è caduto «ma è sceso ad un ritmo normale» e tutto sembra indicare «che non vi era più nessuno di cosciente nella cabina di pilotaggio. Di qui ipotesi è un'esplosione di pile al litio. «Negli ultimi dieci anni ci sono stati 170 casi di esplosioni di pile al litio su aerei di linea. Nella maggior parte erano pile di smartphone o computer portatili, ma due cargo 747 si sono schiantati con l'equipaggio perché un carico di pile al litio ha preso fuoco a bordo. Quando bruciano, queste pile emettono vapori estremamente tossici che uccidono in poche decine di secondi».

Bea (l'agenzia di analisi e inchieste per l'aviazione civile in Francia) ha fornito alcune informazioni: ha scartato l'ipotesi di una esplosione in volo, l'aereo ha volato fino all'impatto. Ha aggiunto che è già stato possibile ascoltare in parte le voci dell'equipaggio registrate dalla scatola nera, ma non è stato ancora spiegato se davvero il comandante fosse ancora cosciente quando è iniziata la discesa. Eppure, proprio alla luce delle prime informazioni diffuse dalle autorità francese, gli esperti ipotizzano che a bordo i passeggeri avessero indossato le mascherine. Ma allora perché il comandante non ha risposto ai controlli di volo francesi? Perché non ha segnalato tramite il transponder l'emergenza, nel caso la radio fuori uso? C'è anche la pista del cedimento del portellone del carrello, che aveva già avuto problemi, ed era stato riparato, il giorno prima del disastro. Si stanno poi verificando altre piste: la prima è il curriculum del comandante, descritto come molte ore di esperienza di volo, e del copilota. Viene esaminata l'autobotte usata per il rifornimento di carburante dell'Airbus e per essere certi che non vi fossero residui acquosi.
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Il Gazzettino