Ennesima tegola su Palazzo Rosso: mezzo milione da accantonare

Ennesima tegola su Palazzo Rosso: mezzo milione da accantonare
IL DISAPPUNTO BELLUNO Giù le risorse, su le tasse. Un taglio da mezzo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL DISAPPUNTO

BELLUNO Giù le risorse, su le tasse. Un taglio da mezzo milione di euro sta per abbattersi sopra Palazzo Rosso. A cascata, sulle teste di tutti i bellunesi perché la sforbiciata avrà ripercussioni su servizi e tasse. «Una cifra enorme annuncia il sindaco Jacopo Massaro dopo la riunione del direttivo Anci di giovedì a Roma -, distrugge i bilanci del Comune». Attorno al tavolo i sindaci dei capoluoghi italiani hanno parlato del Decreto sicurezza e delle nuove misure immigrazione ma, soprattutto, si sono fatti due conti in tasca. Perché la nuova Legge di Bilancio introduce un fondo, chiamato Fondo per i debiti commerciali, che promette di essere una mazzata per le amministrazioni e i territori virtuosi. Per Belluno significherà dover accantonare, senza possibilità di utilizzo, mezzo milione di euro ogni anno. Sembra quasi che il Patto di stabilità, uscito dalla finestra, rientri per la porta secondaria. «Sono tantissimi soldi commenta amareggiato e arrabbiato il primo cittadino -, corrispondono a quanto abbiamo ogni anno a disposizione per le spese incomprimibili. Significherà o alzare le tasse o tagliare servizi». I termini e le motivazioni che impongono la messa nel forziere del gruzzoletto, chiaramente, sono diverse e del tutto nuove. «Si tratta di un fondo prima non esistente spiega Massaro -, secondo le intenzioni del Governo serve per far fronte ai pagamenti alle ditte che hanno fornito lavori o servizi. Ora si chiede alle amministrazioni di bloccare una parte sostanziosa della spesa corrente per far fronte a questi pagamenti e per liquidare i fornitori entro i termini stabiliti dalla legge». Ma Belluno già lo fa. Anzi, fa più di quanto richiesto perché nonostante la scadenza sia a 30 giorni le fatture vengono pagate di media allo scadere del ventisettesimo. La trovata è stata pensata per quegli enti che trascinano i pagamenti e liquidano dopo mesi e mesi mettendo in difficoltà le imprese locali e non. Ma per far finire tutti nella rete, anche i Comuni virtuosi dovranno sforzarsi un po'. A loro sarà chiesto di accantonare la somma e di migliorare di un ulteriore 10% i tempi di pagamento. «Noi non abbiamo margini di miglioramento lamenta Massaro -, come facciamo a ridurre di altri 2 giorni e mezzo? Veniamo puniti pur essendo corretti e in regola». Ma il taglio non si ferma qui. Almeno un'altra novità metterà le mani sulle casse di Palazzo Rosso rendendo il Comune capoluogo un po' più povero. Si prevede infatti un aumento del Fondo di svalutazione dei crediti, creato come forma di ammortizzamento nel caso i cittadini non paghino i loro debiti verso il Comune. Se fino ad ora si bloccavano per il 70% rispetto alla cifra complessiva dovuta, ora si salirà al 75%.

A. Tr.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino