Emergenza sulla Schiara: ferrate e bivacchi rovinati

Emergenza sulla Schiara: ferrate e bivacchi rovinati
LA DENUNCIAFerrate e bivacchi sulla Schiara, arriva un'interrogazione. A scriverla è il consigliere Fabio Rufus Bristot (anche membro del Corpo nazionale del Soccorso alpino e...

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LA DENUNCIA
Ferrate e bivacchi sulla Schiara, arriva un'interrogazione. A scriverla è il consigliere Fabio Rufus Bristot (anche membro del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico a livello nazionale) sulla situazione delle ferrate e dei bivacchi del Gruppo dello Schiara.

«Il turismo si fa con le azioni tangibili. La sicurezza con azioni tangibili, verificate e certificate». Bristot fornisce una sorta di relazione, nel documento e, dopo una premessa storica sul gruppo della Schiara, scrive: «preso atto che, ad eccezione del Bivacco Bocco-Zago, che posto lungo la via Ferrata Piero Rossi o Marmol, recentemente realizzato a cura della sezione di Dolo con l'aiuto del Soccorso Alpino di Belluno in sostituzione di quello ormai inservibile e come tale rimosso nel 2012, gli altri due bivacchi risultano essere fortemente compromessi, tanto che il Bivacco Sperti è da tempo inservibile mentre il Bivacco della Bernardina è privo da tempo di una manutenzione strutturale», precisa il consigliere che sottolinea queste condizioni non permettano alcun tipo di ricovero in condizioni di igiene e decoro. Nel mirino anche la sicurezza delle ferrate Sperti, Zacchi, Berti, Marmol e dei tratti attrezzati Marino Guardiano e del tratto che sale da forcella Nerville verso la forcella del Marmol, «in molte loro parti abbisognano di una completa e complessiva manutenzione». Bristot chiede se il Comune sia a conoscenza della situazione sopra descritta, quali atti formali siano stati fatti, se il Comune ha mai chiesto finanziamenti alla Regione o al Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Domanda, poi, «se il Comune di Belluno sia consapevole che lo stato dei bivacchi e delle ferrate sopra descritti, diversamente che a Belluno, corre invece molto velocemente nel web degli appassionati europei», tanto che si «rischia di vanificare il lavoro di chi nella Schiara ha sempre creduto, da Piero Rossi a quanti che, per pur dare impulso alla montagna di Belluno, si sono anche prodigati in una recente interessantissimo lavoro editoriale».
Federica Fant
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Il Gazzettino