«Una vera ripresa produttiva non c'è ancora sul territorio regionale. Sono diverse le situazioni di industrie che ci preoccupano. Tra queste vi è anche la vicenda di...
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Una situazione che va monitorata. «Poiché - aggiunge il numero uno nazionale della Uilm - non c'è ancora una alternativa chiara da parte dell'impresa su quello che si dovrà fare tra circa un anno e mezzo per stabilizzare l'occupazione. Noi tre anni fa abbiamo siglato un importante accordo che mantenga l'occupazione. Ma quali sono le strade possibili per trovare soluzioni che consentano di trovarci a fine percorso senza gli esuberi? Ecco su questo fondamentale punto noi ci siamo e chiediamo che si cominci a discutere guardando avanti». Nessuna ricetta garantita, ovviamente, ma quali sono le ipotesi che il sindacato indica già da subito? «Bisognerà ovviamente - sottolinea Palombella - coinvolgere le istituzioni come Regione e ministero, che per altro hanno firmato l'intesa del 2014. Ma le strade che si può provare a percorrere, secondo noi, al fine di mantenere l'occupazione stabile sono due. Una è quella che passa per un aumento dei volumi produttivi. L'altra è quella di trovare soluzioni alternative sul fronte di nuovi insediamenti industriali. Devono però essere soluzioni vere, non effimere. In grado di dare garanzie ai lavoratori».
Un tipo di soluzione emersa anche dalla relazione del segretario regionale Ezio Tesan: «I timori per Porcia derivano dal fatto che dovranno essere trovate soluzioni in grado di non arrivare alla scadenza dell'accordo con i circa trecento esuberi che ci sono ancora sulla carta». Rispetto allo scenario industriale Tesan aggiunge: «Una ripresa ancora non c'è, ma dati del primo trimestre di quest'anno, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, sono incoraggianti poiché le ore di cassa utilizzate sono diminuite di molto. Restano aperte anche sul territorio provinciale diverse situazioni di difficoltà. Anche nel comparto dell'automotive, che finora era andato bene, si preannuncia un nuovo rallentamento».
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Il Gazzettino