Electrolux, dubbi Uilm sul dopo-accordo

Electrolux, dubbi Uilm sul dopo-accordo
«Una vera ripresa produttiva non c'è ancora sul territorio regionale. Sono diverse le situazioni di industrie che ci preoccupano. Tra queste vi è anche la vicenda di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Una vera ripresa produttiva non c'è ancora sul territorio regionale. Sono diverse le situazioni di industrie che ci preoccupano. Tra queste vi è anche la vicenda di Electrolux. Bene che si vada verso la proroga dei contratti di solidarietà. Ma è chiaro che delle aziende in Italia di un grande gruppo bisogna cominciare a discutere per tempo. E le incertezze non mancano. Perciò non dobbiamo arrivare impreparati all'appuntamento con la fine degli ammortizzatori sociali». Il segretario generale della Uilm Rocco Palombella, ieri mattina alla Casa dello studente di Pordenone, per il direttivo regionale dell'organizzazione sindacale dei metalmeccanici Uil - non nasconde le preoccupazioni sulla situazione del comparto in regione e su Electrolux (dove la Uilm è il primo sindacato nelle Rsu) in particolare.

Una situazione che va monitorata. «Poiché - aggiunge il numero uno nazionale della Uilm - non c'è ancora una alternativa chiara da parte dell'impresa su quello che si dovrà fare tra circa un anno e mezzo per stabilizzare l'occupazione. Noi tre anni fa abbiamo siglato un importante accordo che mantenga l'occupazione. Ma quali sono le strade possibili per trovare soluzioni che consentano di trovarci a fine percorso senza gli esuberi? Ecco su questo fondamentale punto noi ci siamo e chiediamo che si cominci a discutere guardando avanti». Nessuna ricetta garantita, ovviamente, ma quali sono le ipotesi che il sindacato indica già da subito? «Bisognerà ovviamente - sottolinea Palombella - coinvolgere le istituzioni come Regione e ministero, che per altro hanno firmato l'intesa del 2014. Ma le strade che si può provare a percorrere, secondo noi, al fine di mantenere l'occupazione stabile sono due. Una è quella che passa per un aumento dei volumi produttivi. L'altra è quella di trovare soluzioni alternative sul fronte di nuovi insediamenti industriali. Devono però essere soluzioni vere, non effimere. In grado di dare garanzie ai lavoratori».

Un tipo di soluzione emersa anche dalla relazione del segretario regionale Ezio Tesan: «I timori per Porcia derivano dal fatto che dovranno essere trovate soluzioni in grado di non arrivare alla scadenza dell'accordo con i circa trecento esuberi che ci sono ancora sulla carta». Rispetto allo scenario industriale Tesan aggiunge: «Una ripresa ancora non c'è, ma dati del primo trimestre di quest'anno, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, sono incoraggianti poiché le ore di cassa utilizzate sono diminuite di molto. Restano aperte anche sul territorio provinciale diverse situazioni di difficoltà. Anche nel comparto dell'automotive, che finora era andato bene, si preannuncia un nuovo rallentamento».
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino