Egregio Signor Direttore, Mentre il Governo sta navigando nel mare in tempesta

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Egregio Signor Direttore, Mentre il Governo sta navigando nel mare in tempesta c'è la rincorsa ai così detti responsabili...

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Egregio Signor Direttore,

Mentre il Governo sta navigando nel mare in tempesta c'è la rincorsa ai così detti responsabili pronti a sacrificarsi e sostenerlo o a entrare in un governo Conte ter in nome della stabilità. Quale stabilità? il dolce campare senza far niente con un governo immobile e litigioso. Pronti pure a cambiare casacca tradendo chi li ha votati, consapevoli che non sarebbero rieletti. Ma credono quei signori che i Cittadini Italiani siano degli imbecilli? Sappiamo bene che l'unico loro fine è la poltrona. Allora è meglio chiamarli irresponsabili e pericolosamente disastrosi che meritano di essere mandati a casa a calci sul fondo schiena.
Celeste Balcon
Belluno

Caro lettore,

sul disinvolto uso che molti politici fanno del cosiddetto senso di responsabilità ci siamo già intrattenuti qualche giorno fa in questa rubrica. È un lasciapassare per giustificare qualsiasi capriola politica e talvolta anche qualche nefandezza. Ma non riesco a sorprendermi di fronte alla possibilità che se Matteo Renzi esce dalla maggioranza, un drappello di deputati ne entri a far parte al solo scopo, ovviamente per senso di responsabilità, di non far finire anzitempo la legislatura e di salvare il proprio scranno parlamentare. È la naturale conseguenza di ciò che è avvenuto in questi mesi, quando due forze politiche, Pd e M5s, che fino a quel momento si erano considerate rigorosamente incompatibili e alternative, in poche settimane si sono ritrovate partner di governo. Unite da un solo obiettivo o, meglio, da un'unica preoccupazione: evitare di andare al voto anticipato e di veder vincere il centrodestra guidato da Matteo Salvini. Dati questi presupposti ci si può meravigliare se pur di restare a Palazzo Chigi Giuseppe Conte sarebbe disposto in pochi meno di due anni a cambiare per la terza volta maggioranza? Ormai le regole sono saltate. Vale tutto, come si diceva da ragazzini. Dopodiché, almeno, non lamentiamoci se la politica perde credibilità e se la nostra democrazia scricchiola.
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Il Gazzettino