Effetto Mose, all'asta un terzo della villetta dei genitori di Galan

Effetto Mose, all'asta un terzo della villetta dei genitori di Galan
IL CASOPADOVA Sedici novembre 1994: è appena passata l'una di notte quando quattro bottiglie incendiare vengono lanciate contro la villetta di via Vecellio terrorizzando marito e...

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IL CASO
PADOVA Sedici novembre 1994: è appena passata l'una di notte quando quattro bottiglie incendiare vengono lanciate contro la villetta di via Vecellio terrorizzando marito e moglie che dormono all'interno. Ventiquattro dicembre 2003, cinque del pomeriggio: due banditi armati entrano nella stessa villetta con la scusa di consegnare un pacco di Natale, legano la domestica alla sedia imbavagliandola e scappano con soldi e gioielli. Sedici anni dopo i riflettori si riaccendono su quella vecchia casa a due piani nel quartiere padovano dell'Arcella. L'abitazione sta per andare all'asta e quella non è affatto una villetta qualunque. Al civico 24 di via Vecellio vivevano infatti i genitori di Giancarlo Galan e in quelle mura ha abitato anche l'ex governatore del Veneto, prima di trasferirsi nella cinquecentesca Villa Rodella di Cinto Euganeo.

LA CONDANNA
Anche questo è uno degli effetti dello scandalo Mose. Dopo il patteggiamento di 2 anni e 10 mesi, l'ex doge del Veneto ed ex ministro del governo Berlusconi è stato condannato dalla Corte dei Conti a pagare un risarcimento di 5,2 milioni di euro. Ora, dopo una lunga serie di sequestri, rischia di perdere anche uno dei più cari ricordi di famiglia. Il 14 febbraio, giorno di San Valentino, nella sede padovana dell'Agenzia delle Entrate la villetta sarà infatti messa in vendita con base d'asta di 125.926 euro. L'ex esponente di Forza Italia è proprietario di un terzo dell'immobile ereditato dal padre Nelson, primario radiologo morto nel 1999. Fino al 2015 la casa aveva continuato ad essere abitata dalla madre Margherita. Come tutti i beni che facevano capo a Galan, anche la casa di famiglia è finita nel mirino dei giudici.
L'AVVISO
È tutto scritto nell'atto dell'Agenzia delle Entrate pubblicato nei giorni scorsi. L'avviso fa riferimento al decreto di sequestro conservativo della Corte dei Conti del Veneto, datato 2 marzo 2016. La villetta avrebbe già dovuto finire all'asta il 30 luglio assieme ad alcuni terreni di proprietà dell'ex presidente della Regione nel comune di Rovolon, ai piedi dei colli euganei. A giugno gli avvocati di Galan hanno chiesto la nomina di un perito per stimare nuovamente il valore dell'abitazione. Il perito a ottobre ha valutato l'immobile 125.926 euro e la vendita è appena stata fissata. Chi dovesse aggiudicarsi l'acquisto diventerà proprietario solo della porzione intestata all'ex governatore. La legge prevede che gli altri proprietari dell'immobile abbiano il diritto di prelazione. È possibile che alla fine a riacquistare il lotto siano il fratello e la sorella dell'ex Doge. Il 13 marzo è previsto un nuovo incanto con una base d'asta da 83.951 euro, mentre il 10 aprile si scenderà a 55.967 euro. Teoricamente un eventuale compratore potrebbe provare ad acquistare le quote in mano agli altri due proprietari.
LA REAZIONE
«La casa è divisa in tre e quello di cui si parla è il mio terzo. Qualcuno ne comprerà un terzo dell'immobile e andrà a vivere lì» risponde ironicamente l'ex governatore, prima di farsi serio: «Mi hanno condannato a pagare oltre cinque milioni, come posso pagarli? Per questo mi hanno sequestrato tutto ed è normale che sequestrino anche il mio terzo di quella casa. Sapevo che era all'asta ma non mi sono occupato di questa cosa. Andrà come andrà, io sono stufo. Non ho neppure più un avvocato che mi segue, niente di niente». La casa è disabitata e dominata da una grande magnolia, ma sul campanello ci sono ancora il vecchio adesivo arancione e la scritta fatta col pennarello: Galan. No, non è un cognome qualunque.

Gabriele Pipia
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino