Edilizia selvaggia Zampese si scaglia contro il Comune «Poteva fare molto»

Edilizia selvaggia Zampese si scaglia contro il Comune «Poteva fare molto»
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TREVISO - (ef) «Questa giunta è, come sempre, malata di vittimismo. Non è vero che il Comune non può fare nulla contro il piano casa regionale. Può, anzi deve, assumere il ruolo di regia. Sempre che ne sia in grado». Sandro Zampese non lesina i complimenti al presidente della commissione urbanistica sulla questione dei nuovi palazzoni in città che stanno allarmando vicinato e residenti in via Piave, via San Pelajo, via Montello e anche centro storico. «Se non è il Comune che guida questi interventi derogatori, in centro e fuori mura, chi lo fa? Negro non può nascondersi dietro ad una foglia di fico». Oltre la polemica politica Zampese spiega come la ristrutturazione dell'ex Provincia in via Cesare Battisti e la sua destinazione residenziale abbia di fatto reso possibili altri interventi imponenti anche in centro storico. «Ridare fiato all'edilizia è giusto, però bisogna vigilare». Quanto al mostro di via Montello la Lega chiederà prestissimo un accesso agli atti: «Vogliamo capire l'operazione condominio Valleverde».

Sul fronte dei costruttori interviene invece Luca Dotto, amministratore di Doma srl: «Credo sia giusto vedere anche il bicchiere mezzo pieno della questione». Innanzitutto spiega come i nuovi edifici rispondano a caratteristiche tecniche superiori a quelle dei vecchi immobili e ciò possa tradursi in sicurezza sismica e in minor impatto ambientale. Banalmente, un edificio di 4 piani costruito in classe energetica A può consumare e inquinare di meno della villetta che esisteva in quel sito e che magari utilizzava una vecchia caldaia. «L'aspetto sismico - prosegue - mi pare altrettanto evidente in considerazione del fatto che i nuovi edifici devono rispettare regolamenti rigidissimi in tema di sismicità e sono quindi decisamente più sicuri delle vecchie strutture».
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Il Gazzettino