ECONOMIA UDINE Votare all'assemblea di Civibank quest'anno «sarà una

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ECONOMIA
UDINE Votare all'assemblea di Civibank quest'anno «sarà una scalata, basti dire che il modulo per l'espressione del voto sui diversi punti all'ordine del giorno ha 11 fogli». Luisella Bellinaso, portavoce dell'associazione Per il buon governo in Civibank figura così l'impegno per i quasi 15mila soci della Banca popolare di Cividale che nel 2020, causa conseguenze generate da Covid-19, non potranno partecipare fisicamente all'assemblea annuale, in programma in prima convocazione il 15 giugno, e in seconda convocazione il 16 giugno, presso il delegato designato, lo studio milanese del notaio Filippo Zabban. Se le misure precauzionali non si mettono in discussione, a sollevare perplessità tra i soci che afferiscono a quest'associazione e a quella presieduta dal notaio Pietro Comelli - Azionisti Banca popolare di Cividale - è il luogo in cui Civibank è andata a cercare le professionalità per rendere possibile l'assemblea: Milano. «Alla faccia della banca del territorio», sbotta il notaio Comelli, in sintonia con Bellinaso che si interroga se «da queste parti non ci fosse proprio nessuno in grado di esercitare le stesse funzioni. Avrebbe potuto essere un'occasione per crescere e innovare». Ma per i due sodalizi che quest'anno sono riusciti a raccogliere le firme (275, pari a l'1,8% dei soci) per presentare tre candidature agli altrettanti posti che si liberano nel cda, la partita è ben più articolata. «Adesso c'è la battaglia di trincea per arrivare in Consiglio», considera Comelli, e poi «ci sarà quella di attacco, perché le banche popolari devono sparire, trasformandosi in società per azioni». È questo l'obiettivo principale di entrambe le associazioni, che vogliano centrarlo cominciando a portare i propri portavoce nella stanza dei bottoni. «Deve comandare chi investe», sintetizza Comelli. Va oltre le complessità delle pratiche di voto (i 13 fogli si possono spedire via Pec, via mail con firma digitale del socio o portarle in banca) anche Bellinaso, ponendo quesiti che non potranno trovare soddisfazione immediata in occasione dell'assemblea, ma dovranno aspettare una risposta scritta: «Guardando i numeri del bilancio spiega si evince che per l'aumento di capitale di 60 milioni previsto nel Piano industriale triennale varato nel 2019 non si è fatto ancora nulla ed è già passato un anno. Che ne sarà di questo processo e per quanto le azioni dovranno essere ancora sostanzialmente illiquide? Di questi tempi ai soci potrebbe essere utile contare sui propri risparmi».

Antonella Lanfrit
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Il Gazzettino