ECONOMIA SOCIALE PORDENONE Se il sistema manifatturiero del territorio mostra

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ECONOMIA SOCIALEPORDENONE Se il sistema manifatturiero del territorio mostra dati assai negativi legati all'ultimo trimestre del 2019 nel mondo della cooperazione - almeno quella...

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ECONOMIA SOCIALE
PORDENONE Se il sistema manifatturiero del territorio mostra dati assai negativi legati all'ultimo trimestre del 2019 nel mondo della cooperazione - almeno quella legata a Confcooperative, l'associazione più forte e storicamente presente nella Destra Tagliamento già dal 1951 con le prime attività legate alla cooperative agricole ma anche del mondo bancario con le casse rurali - gli ultimi anni hanno fatto registrare dati positivi. Nell'ultimo quinquennio i fatturato delle imprese cooperative sono aumentati del 34 per cento e l'occupazione è di fatto raddoppiata passando dai circa 4.500 addetti agli attuali ottomila.

L'APPUNTAMENTO
È con questo stato di salute che Confcooperative Pordenone arriva all'assemblea generale del 2020. L'appuntamento è previsto per lunedì prossimo, alle 16, nella sala di palazzo Montereale Mantica. L'assemblea farà il bilancio dell'ultimo quadriennio: i soci sono anche chiamati al rinnovo delle cariche sociali e all'elezione del presidente. Salvo improbabili colpi di cena il presidente uscente Luigi Piccoli sarà riconfermato. Il lavoro svolto nei quattro anni passati di mandato vengono giudicati positivamente e - in questi ultimi mesi - tutti i comparti dell'associazione si sarebbero coagulati attorno alla figura di Piccoli. Le 151 cooperative con oltre 50 mila soci associate a Confcooperative Pordenone sono una vera e propria locomotiva, economica e sociale, non solo del Friuli occidentale ma dell'intero Friuli Venezia Giulia: basta infatti pensare che con oltre 500 milioni di euro di fatturato, rappresentano più del 50% del valore della produzione complessiva delle cooperative associate a Confcooperative a livello regionale. Una serie di realtà che danno occupazione, anche in anni di crisi economica, tanto da aumentare gli occupati (tra soci lavoratori e dipendenti) dalle 4.550 unità del 2013 alle oltre ottomila attuali. Per quanto riguarda i fatturati in totale in questi ultimi anni si è assistito a una variazione per le cooperative del +34%, sviluppo che è stato riversato sulla società e sulle comunità. Tra i positivi esempi di questa capacità di generare occupazione, quello del Servizio civile attraverso il Consorzio di cooperative sociali Leonardo, che negli ultimi dieci anni ha favorito l'inserimento di oltre un centinaio di giovani nelle cooperative che si occupano di disabili.
IL PRESIDENTE

«Il cammino di questi 4 anni - ha dichiarato il numero uno Luigi Piccoli - ci ha portato a impegnarci su tre priorità. La prima è stata la conoscenza e vicinanza alle nostre cooperative, attraverso rilevazioni del sentiment cooperativo, l'unicum in Italia del riconoscimento del Comune delle cooperative a quei territori e comunità con grande Dna cooperativistico e i consigli itineranti in varie realtà, in particolare puntando sullo sviluppo dell'area montana con le cooperative di comunità. La seconda è l'intersettorialità, ovvero progetti che coinvolgono cooperative di vari settori, come per esempio è avvenuto felicemente con realtà agricole che hanno contattato cooperative sociali per alcune loro lavorazioni. La terza attenzione ai giovani e alle donne, motori ricchi di energia per il nostro mondo».
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Il Gazzettino