ECONOMIA ROVIGO «Non ricordo un ribasso così violento per la Borsa

ECONOMIA ROVIGO «Non ricordo un ribasso così violento per la Borsa
ECONOMIAROVIGO «Non ricordo un ribasso così violento per la Borsa italiana negli ultimi 20 anni». A dichiararlo è Mauro Andriotto, 38 anni, nato e cresciuto a Rovigo,...

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ECONOMIA
ROVIGO «Non ricordo un ribasso così violento per la Borsa italiana negli ultimi 20 anni». A dichiararlo è Mauro Andriotto, 38 anni, nato e cresciuto a Rovigo, diplomato al liceo scientifico Paleocapa, oggi docente di Finanza aziendale e Metodi quantitativi all'università Bocconi, alla Statale di Pisa e all'ateneo di Ginevra. Consulente europeo per progetti plurimiliardari, Andriotto ha lavorato come responsabile dei metodi quantitativi per EY, è un affermato imprenditore ed è riconosciuto tra i maggiori esperti mondiali di cryptovalute.

IL CROLLO
Il 9 marzo 2020 verrà ricordato come il lunedì nero della Borsa, che ha chiuso in ribasso dell'11,7%, con lo spread volato a 225 punti, per un totale di 608 miliardi di capitalizzazioni spazzati via, in Europa, di cui 51 miliardi bruciati solo da Piazza Affari. Effetto Coronavirus, stringenti misure imposte dal Governo per contenere la diffusione del Covid-19 e in aggiunta lo scontro sul petrolio a livello internazionale che ha peggiorato la già critica situazione finanziaria.
Gli elementi della crisi della Borsa sono tipicamente legati alla situazione italiana: siamo il secondo paese dopo la Cina ad avere il più alto numero di morti a causa del Coronavirus - spiega Andriotto - questo spaventa gli investitori, creando il cosiddetto panic selling, ossia una fase turbolenta del mercato in cui il panico prevale su ogni altra considerazione razionale e si verifica una corsa disordinata alle vendite. Quello che è accaduto lunedì scorso forse è eccessivo rispetto alla reale situazione. Tuttavia occorrerà valutare quando durerà questa crisi per comprendere gli effetti che avrà sul tessuto economico nazionale. Ritengo che se aumenteranno i posti dedicati alla terapia intensiva negli ospedali italiani e sarà possibile avere, a breve, un vaccino (come pare si stia approntando in Israele), allora la situazione potrà rimanere, quanto meno, sotto controllo. La variabile, difficilmente interpretabile, è: quanto tempo durerà questa emergenza sanitaria? Se la situazione si prolungherà e inizieranno a chiudere comparti turistici, compagnie aeree, luoghi di intrattenimento (solo per fare un esempio di alcuni dei settori trainanti per l'Italia) allora sì ci troveremo di fronte a scenari pesanti da affrontare».
LA FIDUCIA

Andriotto, tra gli undici italiani a far parte della giuria dell'Eic Accelerator che deciderà sulla distribuzione dei fondi europei alle imprese per un totale di 819 milioni di euro, afferma che «per natura sono fiducioso e credo che le stringenti misure prese dal Governo per contenere la diffusione del virus che ci impongono sforzi importanti, siano funzionali alla gestione della situazione nell'immediato, per non avere contraccolpi, anche finanziari, di difficile soluzione, più avanti nel tempo. È importante, però, che ognuno, nel proprio piccolo, osservi le indicazioni e i comportamenti indicati dalle autorità scientifiche, al fine di debellare, al più presto, il virus che sta mettendo in difficoltà il nostro Paese».
Alice Sponton
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino