Ecco, questo è il posto giusto per ricominciare. Un grande parcheggio vicino alla palestra di Borgo Arquata dove i tecnici già prendono le misure e le ruspe cominciano a...
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A Rieti, in Provveditorato, c'è un viavai di presidi. Ci sono tutti quelli della Provincia di Rieti e quelli dei Comuni dell'ascolano colpiti dal sisma. In una stanza al primo piano la ministra Giannini assicura che «verrà fatto ogni sforzo» per cominciare le lezioni secondo il calendario. «Mandateci l'elenco di tutto ciò di cui avrete bisogno: quanti banchi, quante sedie, computer, cattedre, libri, quaderni, risme di carta, telefoni». Vale soprattutto per Maria Rita Pitoni, la nuova preside di Amatrice, e Patrizia Palanca della scuola di Arquata. Anche ad Amatrice le ruspe sono già al lavoro per preparare il terreno alla ripresa scolastica. Se ne occupa la Protezione Civile di Trento che ha individuato un grande prato a San Cipriano, poco fuori dal centro del paese, dove cominciano ad arrivare le «aule modulari» per materna, elementari, medie, e liceo scientifico. «A metà settembre sarà tutto pronto».
Alla riunione con la ministra c'è pure Maria Vincenza Bussi. Per sei anni è stata la preside della scuola Capranica di Amatrice, frantumata dal terremoto malgrado i lavori di adeguamento del 2012: «Noi eravamo certi che la scuola fosse sicura. Evidentemente era solo apparenza». Dentro ci avevano messo pure un sismografo e periodicamente venivano dei tecnici da Roma per verificarne il buon funzionamento: «Quasi una beffa del destino». Da oggi la preside Bussi è in pensione, ma la sua corsa non finisce qui: «Mi sono messa a disposizione per dare una mano ai colleghi». Al Capranica lo scorso anno c'erano 355 studenti. Prima della mattanza del 24 agosto le iscrizioni erano arrivate a quota 322. Non sarà facile convincere tutte le famiglie a non portare i figli altrove. E non sarà facile, per maestre e professori, fare i conti con le ferite interiori dei ragazzi.
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Il Gazzettino