Ecco l'Atlante degli uccelli che vivono e svernano in laguna

Ecco l'Atlante degli uccelli che vivono e svernano in laguna
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Sei anni di indagini sul campo e 210 rilevatori, fra ornitologi, volontari e appassionati. Domani mattina, alle 10.30, il museo di Storia Naturale presenta il libro «Nuovo atlante degli uccelli nidificanti e svernanti della provincia di Venezia», realizzato in collaborazione fra i musei civici, il museo di storia naturale e l'associazione Faunisti veneti. Un fondamentale studio, a distanza di 15 anni dal precedente, per capire la situazione degli uccelli nel nostro territorio, quali specie si siano aggiunte, quali risultino in difficoltà. Nel volume, infatti, le specie stanziali e le loro nidificazioni vengono comparate a quanto rilevato precedentemente.

Il risultato presenta non poche sorprese. Il numero delle specie è passato da 174 a 186 e tredici sono le nuove entrèe: il fenicottero, il falco pellegrino, la ghiandaia marina, il cuculo dal ciuffo, il cigno nero, la casarca, la moretta tabaccata, l'airone guardabuoi, la beccaccia, il chiurlo maggiore, la rondine montana, il forapaglie comune, la cornacchia nera. «La loro presenza è dovuta a più fattori - spiega Mauro Bon, ornitologo del museo - soprattutto una migliorata situazione ambientale e la presenza di buoni habitat boschivi dentro e nelle periferie delle città, dove abbiamo incontrato anche il picchio verde e il colombaccio. Inoltre l'aumento delle temperature primaverili consentono una diffusa nidificazione. Mediamente in laguna gli uccelli stanno bene, in particolare dove ci sono aree non solo umide e salate, ma anche dolci, nelle aree di fitodepurazioni, come a Vallevecchia di Caorle e nei pressi della colmata «A» tra Fusina e Stra. Qui è stato rinvenuto il tarabuso e l'anatra moretta tabaccata, specie minacciata a livello europeo. Anche il gruccione si è sistemato ed è visibile a Forte Marghera».
Brutte notizie, invece, in una campagna sfruttata metro dopo metro, una «tabula rasa» la definisce Bon, con la scomparsa delle siepi e dei fossi. Allodole ed averle piccole sono sempre meno, ma si assiste anche ad un forte decremento del saltimpalo, del beccamoschino e del torcicollo. In calo anche l'airone rosso, per rarefazione degli habitat da canneto. Purtroppo il bassettino può ritenersi ormai scomparso dal territorio provinciale.
Tullio Cardona


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Il Gazzettino