È salata la parcella degli avvocati che hanno difeso Enzo Bortolotti, ex sindaco

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È salata la parcella degli avvocati che hanno difeso Enzo Bortolotti, ex sindaco leghista di Azzano, ora assolto in appello dall'accusa di peculato. A pagarla potrebbero essere gli azzanesi, per un totale di circa 30mila euro, a meno che il sindaco Marco Putto non decida di farla pagare all'assessore regionale Paolo Panontin. Mercoledì infatti Enzo Bortolotti, segretario della Lega Nord di Azzano, è stato assolto in appello con formula piena dall'accusa di peculato, dopo la prima assoluzione avvenuta nel maggio dello scorso anno. I fatti risalgono al 2008, quando Paolo Panontin, allora consigliere di minoranza, denunciò Bortolotti, sindaco di Azzano, sostenendo che avesse utilizzato il telefono di servizio del Comune per telefonate private, per un costo di 10mila euro in tre anni; costo che poi, con il procedere della causa, è stato abbassato prima a 3mila euro (Iva inclusa) e poi a 173 euro, comprese alcune telefonate in Austria e in Moldavia che, come fu dimostrato, erano state svolte per scopi di servizio. Il pm fece poi ricorso in appello per 8,50 euro di telefonate, chiedendo un anno e otto mesi di carcere per Bortolotti. L'ex sindaco del Carroccio in questi sette anni, attraversando numerose udienze e perizie, è stato difeso da due avvocati, prima da Ettore Santin e poi da Enrico Ambrosetti, che ha portato a termine la causa. La parcella ancora non è definita, anche se dovrebbe ammontare a circa 30mila euro, e verrà recapitata nell'arco di venti giorni al Comune di Azzano. A Putto la scelta: rivalersi su Paolo Panontin, come permesso dalla legge in questi casi, oppure pescare dalle casse del Comune, ovvero dai cittadini? «La questione è delicata - afferma Bortolotti -. Vigilerò molto attentamente sul comportamento di Putto, salito al potere anche grazie alle denunce che ha intentato contro di me Panontin: non potendo eliminarmi con i voti, lo hanno fatto per mezzo della magistratura. Spero che ora la somma non vada a pensare sulle tasche dei cittadini. È giusto che Putto si rivalga su chi ha causato tutto questo: Panontin». Diplomatica la risposta di Putto, che non capisce il coinvolgimento del Comune nella questione: «Non ravviso alcuna responsabilità da parte del Comune rispetto alla questione ipotizzata - afferma - Qualora necessario, i legali del Comune valuteranno il da farsi». «Il Comune è coinvolto perché allora ero sindaco di Azzano - spiega Borolotti -. A quel tempo il Comune valutò addirittura la possibilità di costituirsi parte civile, ma per fortuna il legale del Comune lo sconsigliò vivamente, nonostante le battutine dei consiglieri di minoranza, fra cui Putto».

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Il Gazzettino