Dieci anni di crisi, anche profonda. Ma ora per il mercato immobiliare è il momento del riscatto. L'Europa corre, indicano i dati di Scenari Immobiliari, l'Italia segue la scia e...
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Alla fine dell'anno il fatturato complessivo del comparto ammonterà a 118,5 miliardi, di cui 88,7 miliardi nel residenziale in aumento del 4,2%. Nel 2018 il giro d'affari balzerà a 125,9 miliardi, con un progresso del 6,2%. Numeri che potrebbero rafforzarsi in presenza di una riduzione della disoccupazione o di un alleggerimento fiscale. I nuovi trend si differenziano per città, rileva la ricerca: nel 2018 a Roma il fatturato supererà i livelli dello scorso decennio, mentre a Milano aumenti significativi di prezzi riguarderanno il centro. La ripresa premia l'innovazione del prodotto e del servizio, con un rafforzamento della domanda sul nuovo. «La casa è stata un prodotto statico fino agli anni 70, oggi il mondo è mutato - riflette Alessandro Caltagirone, vicepresidente di Immobiliare Caltagirone - Chi compra un appartamento lo fa pensando ai figli e ai nipoti, ma il lavoro non è più statico come cinquant'anni fa: si cambia impiego, ci si sposta in un'altra città. Questo crea incertezza sul prodotto da comprare e chi si impegna con un mutuo ventennale o investe i risparmi di una vita ci pensa a lungo». Proprio la tempistica è uno dei principali ostacoli che deve affrontare il costruttore. «Abbiamo sempre il problema della burocrazia - afferma Caltagirone - Io penso a un palazzo cinque anni prima che sia sul mercato e intuire così in anticipo le esigenze della gente in una società che si trasforma tanto velocemente diventa davvero molto complicato».
In ogni caso, dal 2000 il mercato immobiliare italiano è lievitato di quasi il 50%, crescendo più della media europea ferma al 30%. La ripresa imboccata si consoliderà nel 2018, con un progresso del 6,5% dei ricavi nel settore abitativo e un autentico boom dell'alberghiero (15,1%). A Roma, Milano e Venezia le quotazioni degli immobili sono già in netto rialzo, nella maggior parte dei capoluoghi il recupero è un po' più lento. Ma gli spazi di crescita, anticipano gli esperti, sono notevoli nel residenziale, nel terziario innovativo come il co-working, nell'area dei servizi e sono necessari investimenti per la messa in sicurezza degli edifici. La domanda, insomma, si evolve e le necessità cambiano. «La vetustà di certi materiali prescinde dalle zone sismiche. La casa viene ancora vista come un bene rifugio, eterno, la cui manutenzione viene riservata ai dettagli interni - spiega Filippo Delle Piane, vicepresidente Ance - Culturalmente la manutenzione è in secondo piano, anche per effetto della proprietà parcellizzata. Prima dell'estate ho incontrato il ministro Delrio e abbiamo discusso di rigenerazione urbana: in Italia ragioniamo ancora con regole nate per un Paese in espansione e non in trasformazione». Per questo, aggiunge Delle Piane, «dobbiamo riscrivere le regole, i limiti al settore sono imposti da un decreto del 1968. E' la sfida del domani, il nostro piano Marshall: non è un problema di risorse ma di regole». Anche perché nel frattempo la domanda si è evoluta, come fa notare Roberto Busso di Gabetti: «I pacchetti casa sono personalizzati: un appartamento, ricordiamo, non si compra sul web. La gente torna nelle agenzie, si fissano gli appuntamenti, negli ultimi due anni c'è stata un'impennata dei mutui». Questa evoluzione ha ridotto i tempi medi di vendita da 17 a 12 mesi e ha determinato un taglio dello sconto applicato al momento dell'acquisto, sceso dal 14,5 al 12%.
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Il Gazzettino