E per la consultazione provinciale una spesa imprevista da 80mila euro

E per la consultazione provinciale una spesa imprevista da 80mila euro
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IL RIMBORSO
BELLUNO Se la Regione deve pagare gli straordinari per il referendum, che cosa dovrà fare la provincia di Belluno che di referendum ne ha due? In una manovra estiva, la provincia montana ha messo a bilancio 300mila euro come spese per il referendum. Si tratta della metà del costo totale della consultazione nel territorio bellunese, secondo le stime effettuate dalla Regione Veneto. Da Venezia, infatti, è arrivata fin dall'inizio una richiesta semplice: Belluno compartecipi alle spese referendarie. Fatti quattro calcoli, Palazzo Piloni è riuscito a risparmiare qualcosa attraverso l'utilizzo delle guardie provinciali per la distribuzione delle schede. Il resto, starà dentro i 300mila euro messi a bilancio. Ma gli straordinari delle forze dell'ordine? Il conto mandato dallo Stato a Venezia riguarda anche Belluno, sempre per la compartecipazione prevista. Le stime vagano tra i 60 e gli 80mila euro. Il conto verrà mandato direttamente alla Provincia, con il totale delle operazioni referendarie e del costo delle forze dell'ordine. In ogni caso, il consiglio provinciale a inizio ottobre ha varato un assestamento di bilancio da 60mila euro. A proposito di costi della democrazia, il comitato referendum provinciale fa due conti su quanto speso per promuovere il «sì» alle urne di domenica prossima. Nato il 26 settembre e partito ufficialmente all'inizio di ottobre con l'obiettivo di affiancare la Provincia nella campagna referendaria, è riuscito a raccogliere circa 8mila euro, grazie ai sindaci che si sono autotassati (una trentina di primi cittadini hanno risposto con 50 euro ciascuno), alle associazioni di categoria, a due parlamentari (D'Incà e De Menech), ad un'azienda e a privati cittadini. Di questi 8mila euro, sono stati spesi 7.500 euro per le spese della campagna, con la stampa e affissione di 300 manifesti e 50mila pieghevoli.

Damiano Tormen
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino