«E' necessario che Matteo rimanga segretario»

«E' necessario che Matteo rimanga segretario»
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A determinare l'esito del referendum, a livello sia nazionale che locale, sono stati i giovani, dimostrando di non credere nella proposta riformatrice del governo e della maggioranza Pd. E dai giovani dunque bisogna ripartire anche negli organismi del partito sul territorio. Per Giovanni Manildo, sindaco di Treviso, vicino a Renzi, il voto di domenica scorsa è stato un voto politico e perciò pone interrogativi a Roma quanto nella Marca: «Capire come intercettare i bisogni delle persone, in primo luogo dei giovani». Anche a Treviso «sono stati sicuramente commessi degli errori - ammette il primo cittadino - Tutti noi, se non siamo stati capaci di costruire una prospettiva per i giovani, vuol dire che abbiamo abdicato al ruolo fondamentale di chi riveste cariche pubbliche, sia nelle istituzioni, sia nel partito». E, ora, anche nell'analisi e nelle conseguenze da trarne, centro e periferia devono viaggiare in parallelo. Così, se Manildo auspica che la direzione nazionale non si riduca «ad una lotta tribale», anche per il Pd trevigiano ribadisce che «la strada più giusta è quella che avevamo condiviso con Roberto Grigoletto: dare spazio ai giovani per un vero rinnovamento».

Il congresso provinciale, dunque, può rappresentare un passaggio positivo se diventa «un'occasione di confronto su come far diventare il Pd sempre più capace di ascoltare e proporre». «Il vero problema è se la riflessione sugli errori commessi nell'interpretazione della società - ammonisce il sindaco - viene accantonata per ritornare a vecchie logiche di modelli di gestione del partito legate a questa o a quella persona. Questi discorsi, personalmente, mi fanno venire l'orticaria e sono ciò di cui non abbiamo affatto bisogno». Per il primo inquilino di Ca' Sugana, Renzi (con cui si è scambiato un messaggio nell'immediato post-voto) «è fondamentale rimanga segretario». «Il discorso che ha fatto domenica sera - chiosa Manildo - è un manifesto della volontà di fare politica in modo diverso: lottare per fare e non contro. Su questa base si può ricostruire». Augurandosi, intanto, che la legge di Stabilità confermi la promessa dei fondi per i quartieri.
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Il Gazzettino