E la lettera al Sud scatena Facebook

E la lettera al Sud scatena Facebook
I COMMENTIVENEZIA «Gentile Presidente Zaia, le scrive un umile consigliere regionale della piccola e terronia Calabria...». Inizia così la contro-lettera che Domenico Bevacqua,...

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I COMMENTI
VENEZIA «Gentile Presidente Zaia, le scrive un umile consigliere regionale della piccola e terronia Calabria...». Inizia così la contro-lettera che Domenico Bevacqua, esponente cosentino del Partito Democratico, ha inviato al governatore del Veneto in risposta alla sua missiva sull'autonomia. «Quando, nella proposta approvata dal Consiglio della Regione Veneto, leggiamo che la ripartizione delle risorse dovrebbe essere agganciata esclusivamente al gettito tributario dei rispettivi territori e che, testuali parole, i tratti della nuova autonomia richiesta si allineano al quadro che già è stato realizzato nel confinante Trentino Alto Adige, allora noi, che ancora sappiamo fare 2+2, capiamo bene che, così facendo, si svuoterebbe ogni ipotesi di Fondo perequativo e ogni principio di solidarietà nazionale», aggiunge Bevacqua, secondo cui bisogna «realizzare la perequazione di sanità, istruzione e mobilità» prima «di ogni ulteriore concessione autonomista». Una critica politica in cui non manca un po' di autoironia dem: «La parte politica alla quale appartengo ha commesso errori madornali anche in questa materia e lo scotto pagato in occasione delle elezioni del 4 marzo è pienamente meritato, ma questo non può significare che noi meridionali dovremmo saltare, allegri e sorridenti, dalla padella nella brace».

SU FACEBOOK

Molto più ruvidi sono invece i toni di diversi commenti postati sulla pagina Facebook di Luca Zaia da parte del popolo social, proprio in reazione alla sua lettera aperta. Per esempio quello di Paolo Spadafora: «Dottore Zaia lei continua ad offendere il popolo meridionale». Oppure di Mary Napolitano: «Si faccia l'autonomia, ma come si deve, non come la intendete voi, continuando a considerarci colonia da sfruttare». E poi di Francesco Gervasi: «Caro Presidente Zaia ci state provando, ma alzeremo le barricate!». O, ancora, di Marco Di Lo: «Già da un po' all'aperitivo niente più Prosecco Veneto ma solo vini del sud!!». E di Diego Palumbo: «Guarda... facciamo così! Fai la tua secessione... noi non abbiamo problemi! Però facciamo che ti tasso il pandoro che mi proponi... va bene? A me sì». Ma naturalmente sono comparsi anche molti interventi di sostegno al governatore del Veneto. Ovviamente dal Nord, come quello di Nina Gavagnin: «Zaia grande, anni che manteniamo il Sud, basta». Ma pure dal Mezzogiorno, come nel caso di Biagio Sgangarella Valvano: «Sono del sud e ti do pianamente ragione. La colpa è stata ed è dei politici che hanno letteralmente sfruttato l'ignoranza e il grande cuore del popolo». Agli internauti meridionali si è così rivolto il commentatore veneto Paolo Dal Corso: «Gente del sud che ci date ragione... dovete essere voi a spiegare le cose ai vostri conterranei perché noi siamo stufi di vedere i nostri soldi scialacquati».
A.Pe.
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Il Gazzettino