«Treviso non è razzista, ma i suoi cittadini non conoscono la realtà di queste persone. Capisco la paura e il sentirsi oppressi da questa presenza, ma quelle che vengono nel...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il primo a replicare è il sindaco di Treviso Giovanni Manildo: «Concordo con la Presidente Boldrini quando dice che Treviso non è razzista, meno quando dice che non conosciamo la realtà. Quello che è accaduto a Quinto non ha nulla a che vedere con il razzismo: ci sono solo dei cittadini allo stremo.. Serve un coordinamento. Auspico che il nuovo Prefetto voglia lavorare proprio in questa direzione».
Molto arrabbiata è invece il sindaco di Casier Miriam Giuriati, altro esponente di spicco del Pd trevigiano, che quei 101 migranti li ha accolti nel proprio territorio: «Ho letto metà delle dichiarazioni della Boldrini e poi ho smesso perché mi stavo innervosendo - ammette - sembra che quando uno prende l'aereo e atterra a Roma dimentichi come si lavora nei comuni. Sono dichiarazioni imbarazzanti. Inviterei la Bordini qui. E i trevigiani non solo non sono razzisti, ma conoscono benissimo l'immigrazione e le sue difficoltà. Mi piacerebbe che queste persone ci dessero una mano, magari anche stando zitte». Il Presidente della Camera ha poi accusato certe forze politiche di alimentare le tensioni per aumentare il consenso. E anche senza nominarla mai, il pensiero è andato alla Lega. Immediata la replica del consigliere regionale del Carroccio Riccardo Barbisan: «La Lega si è solo messa al fianco della popolazione esasperata che si era addormentata a casa sua e si è svegliata in un campo profughi». (((caliap)))
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino