La proposta nasce dalla parrocchia di Altino, ma ha l'obiettivo di coinvolgere chiunque in diocesi voglia dare una mano: di soldi e di tempo. «Per vivere bene la Quaresima...
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«Nel tempo che ci prepara alla Pasqua vogliamo tornare alle radici della fede riscoprendo il senso del battesimo, ma non lo si può vivere fino in fondo se non ci si prende cura delle persone e in particolare di chi è nella disperazione perché fugge da guerre o povertà estrema», spiega don Fazzini che amministra Sant'Eliodoro ad Altino e San Magno a Portegrandi. L'idea è di stipulare una convenzione con una cooperativa sociale per creare una piccola comunità il più possibile integrata nel territorio: «Prima di tutto dovremo fare dei restauri che dureranno alcuni giorni, per cui se ci fossero dei benefattori che volessero sostenerci saremmo loro molto grati. Quindi creeremo una sorta di Banca del tempo libero perché nasca un gruppo di persone disponibili ad accompagnare giorno per giorno questi amici che andiamo a ospitare. Non è detto che qualcuno possa arrivare anche da Cona», aggiunge il sacerdote. Di certo si tratta di un'altra iniziativa forte di don Fazzini, uomo tenace e controcorrente, che in passato da responsabile dell'ufficio pastorale per gli Stili di vita (poi soppresso dal patriarca Francesco Moraglia) si è reso protagonista di importanti battaglie, prima fra tutte quella per l'acqua del rubinetto contro le bibite gassate che fece discutere l'opinione pubblica di tutta Italia dopo aver provocato la reazione risentita delle aziende produttrici.
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Il Gazzettino