È il libero di una squadra che intende volare alto. Monica De Gennaro da Piano

È il libero di una squadra che intende volare alto. Monica De Gennaro da Piano
È il libero di una squadra che intende volare alto. Monica De Gennaro da Piano di Sorrento, da otto anni colonna di Conegliano, è uno dei simboli del sestetto del volley...

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È il libero di una squadra che intende volare alto. Monica De Gennaro da Piano di Sorrento, da otto anni colonna di Conegliano, è uno dei simboli del sestetto del volley femminile guidato da Davide Mazzanti. Alla vigilia della cerimonia d'apertura racconta sogni e prospettive a cinque cerchi.

Cosa si prova al cancelletto di partenza di questa Olimpiade atipica?
«C'è tanta voglia di gareggiare, perché abbiamo aspettato un anno in più del previsto. Nel gruppo l'atmosfera è ottima, quindi non vediamo l'ora di cominciare domenica contro la Russia».
Cosa si aspetta dal torneo olimpico?
«Cercheremo di dare il massimo e faremo di tutto per arrivare fino in fondo. Ci proveremo perché non vogliamo tornare a casa deluse. Anzi, l'auspicio è restare qui il più a lungo possibile».
Qual è il segreto della vostra squadra?
«Il gruppo è molto legato anche fuori dal campo, ma la forza vera è quella sprigioniamo in campo durante i match».
Quali sono le differenze tra Tokyo e i due precedenti viaggi olimpici?
«A Londra 2012 c'era un'Italia esperta che ha però sprecato una grande occasione contro la Corea. A Rio si è presentata invece un'Italia molto giovane, con le debuttanti che non erano pronte per affrontare una competizione così prestigiosa. Adesso quelle giovani hanno cinque anni in più e sono pronte».
Giocare senza pubblico farà la differenza?
«No, perché ormai ci siamo abituate. Peserà molto, perché sarà brutto vedere il palasport vuoto, ma è un fattore che vale per tutte le squadre».
Cosa si prova a vivere in bolla?
«Ormai è la normalità, anche nei club abbiamo sperimentato questa situazione di chiusura».
Una squadra con in campo Sylla e Egonu è anche portatrice di un messaggio di inclusione?
«Sono anni che mandiamo questo messaggio. A me interessa ancora di più perché gioco con loro anche a Conegliano. Miriam e Paola sono delle ottime amiche».
A proposito di club, la cavalcata vincente con Conegliano vi ha arricchito?
«Certamente, perché quando giochi e vinci partite secche così importanti hai sempre qualcosa da imparare e che ti potrà servire per il futuro».
Siamo a luglio inoltrato, vi sentite un po' stanche?
«Assolutamente no, perché siamo concentrate a fare bene qui e in questo momento. Chiusa la stagione con i club abbiamo avuto modo di staccare, quindi nessun problema».
L'Italia femminile è competitiva quanto quella maschile in tutti gli sport?
«C'è stata una crescita generalizzata in molte discipline, dove le donne sono ormai protagoniste».
Il ricambio nella pallavolo femminile a che livello è?
«Penso che il nostro gruppo sia il giusto mix tra veterane e giovani. Ognuna ha avuto la sua opportunità per mettersi in mostra».
Le pesa essere qui senza famiglia?
«No, perché i miei non sarebbero comunque venuti. Anche a Londra e a Rio li sentivo per telefono e comunque mi davano la carica».
Andrà avanti fino a Parigi 2024?
«Non lo so ancora».
E in caso di trionfo cosa farà?
«Non voglio pensarci. Meglio concentrarsi su una partita alla volta».

Mario Nicoliello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino