É diventata una sorta di paladina del decoro. Con la sua associazione "Masegni

É diventata una sorta di paladina del decoro. Con la sua associazione "Masegni
É diventata una sorta di paladina del decoro. Con la sua associazione "Masegni & nizioleti" si è fatta notare, tanto da guadagnarsi prima un posto tra i candidati del Pd per la...

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É diventata una sorta di paladina del decoro. Con la sua associazione "Masegni & nizioleti" si è fatta notare, tanto da guadagnarsi prima un posto tra i candidati del Pd per la Municipalità di Venezia, poi un seggio da consigliera con deleghe al decoro e alla toponomastica. Ma nemmeno un anno dopo, Cecilia Tonon è già arrivata «al capolinea»: parole sue. Il presidente della Municipalità Giovanni Andrea Martini, suo compagno di partito, le ha tolto le deleghe.«Senza darmi una motivazione - si sfoga lei - Perché sarebbe venuta meno la fiducia. Ma il nostro è un rapporto politico. Ed è grave che un presidente Pd revochi le deleghe a una consigliera del suo partito, senza motivare questa scelta. La questione così diventa politica».

Tonon non nasconde il disappunto e rivendica il suo percorso. «Sono stata eletta in seguito a quel che ho fatto con l'associazione Masegni & Nizioleti - continua - era un modo per dare voce a tanti cittadini, per riavvicinare il partito alla base...». Buoni propositi che, a sentire la consigliera, sono stati fatti naufragare: «Tutte le attività che ho proposto sul tema del decoro mi sono state stoppate. Avevo proposto una commissione pubblica sul tema dei gabbiani e dell'immondizia. Il presidente mi ha fermata. Non mi ha voluto coinvolgere nelle iniziative su campo Santa Margherita, come avevo chiesto. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata un ordine del giorno che avevo presentato per la rimozione dei graffiti. Alcuni consiglieri del gruppo avevano già firmato, quando me l'hanno fatto ritirare. Era troppo aderente alla posizione dell'amministrazione comunale, mi è stato detto, da cui dovevamo prendere le distanze. É successo un paio di mesi fa, decisi di non dire nulla. Ma ora basta. Non voglio catalogare la realtà per destra e sinistra, per me vale il buon senso. Mi hanno accusata di spaccare il gruppo. Sono convinta, invece, di rappresentare una parte di cittadini e una parte sana del Pd».
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Il Gazzettino