E da lunedì tornano i pattuglioni

E da lunedì tornano i pattuglioni
Alto impatto. Si replica. A rafforzare l'azione del Gamm da lunedì prossimo e per un paio di mesi, a Mestre e Marghera torna il pattuglione sperimentato lo scorso anno tra...

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Alto impatto. Si replica. A rafforzare l'azione del Gamm da lunedì prossimo e per un paio di mesi, a Mestre e Marghera torna il pattuglione sperimentato lo scorso anno tra novembre e dicembre. Da sei a otto squadre con agenti del Reparto prevenzione anticrimine di Padova, sotto il coordinamento dei commissariati di via Cosenz e di via Ca' Rossa, che faranno sentire e vedere la presenza della polizia nelle strade cittadine. Un presidio itinerante del territorio che opera a scopo preventivo e repressivo con controlli capillari di punti di ritrovo, luoghi di aggregazione, esercizi pubblici e l'identificazione di presenti, con l'istituzione di posti di blocco, con interventi immediati in caso di furti, scippi, aggressioni, rapine. E da questo lavoro certosino su strada potranno giungere dei buoni spunti investigativi che il Gamm avrà la possibilità di sviluppare per dare maggiore incisività al contrasto dei vari fenomeni criminali. Più polizia, più coordinamento, più efficacia. Eppure ai cittadini pare non bastare e anche a Mestre e Marghera spuntano comitati di vigilanza spontanei, "ronde" autogestite, sentinelle di vicinato.

Al riguardo il questore Angelo Sanna è laconico: «Il controllo del territorio compete esclusivamente alle forze dell'ordine - afferma - chiunque si sostituisca commette un reato e come tale viene perseguito. Non capisco il motivo e l'utilità delle ronde. Creano solo confusione e alimentano l'insicurezza. Credo invece in quella che noi definiamo polizia partecipata, che vede il cittadino in prima linea nel segnalare al 113 o a 112 situazioni di pericolo, rischi connessi a movimenti sospetti, ladri o malviventi in genere in azione. Perché ricordiamoci che la tempestività dell'intervento di polizia è l'arma più efficace che abbiamo contro la criminalità diffusa».

Dello stesso avviso anche il procuratore capo di Venezia, Luigi Delpino: «Il mese scorso, a San Donà, città in cui vivo, ho partecipato a un convegno sui controlli di vicinato e ho fatto presente che occorre essere cauti perché non si può non tenere presente, all'atto di agire, che ci sono norme rigorose e severe che tutelano il diritto alla privacy, l'utilizzo dei dati sensibili». (m.and.)
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Il Gazzettino