Niente da fare. I vertici dell'Usl di Treviso hanno fatto di tutto per riuscire a posare la prima pietra della nuova cittadella sanitaria del Ca' Foncello entro Natale. Ma così...
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«Non ci sono ancora novità ammette Benazzi adesso stiamo cercando di dare il colpo di coda finale. Vediamo come va. Contiamo di poter posare la prima pietra all'inizio dell'anno prossimo». Questo non sarà che il punto di partenza. Ci vorranno tre anni per tirare su il primo monoblocco: un parallelepipedo di sei piani che ingloberà e amplierà l'attuale stabile d'ingresso del Ca' Foncello. Sarà il cuore pulsante del nuovo ospedale. L'obiettivo realistico è di ultimarlo entro la fine del 2020. Nei quattro anni successivi i lavori verranno gradualmente completati con le demolizioni dei vecchi stabili e gli spostamenti nei nuovi locali. Sempre ammesso che non ci siano altri intoppi. La nuova cittadella sanitaria inizierà quindi a prendere forma assieme alla nuova Usl unica della Marca. Alla luce della riforma regionale, da gennaio le tre attuali aziende sanitarie di Treviso, Asolo e Pieve di Soligo si fonderanno infatti in un'unica organizzazione. Una mega-Usl con un bilancio di oltre 1,6 miliardi, sei ospedali, circa 10mila dipendenti e un bacino di quasi 900mila cittadini che per alcune specialità, comprendendo anche il territorio di Belluno, supererà quota un milione. Un gigante che porterà in dote una riorganizzazione e una maggiore specializzazione degli ospedali.
«A gennaio saremo pronti a partire», assicura Benazzi, direttore generale in pectore della nuova Usl provinciale. Ormai è scattato il conto alla rovescia.
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Il Gazzettino