Due pretendenti per la Larice carni

Due pretendenti per la Larice carni
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LA TRATTATIVA
AMARO Sono saliti a due i possibili acquirenti della Larice Carni di Amaro, la storica azienda carnica di macellazione e commercializzazione di carni che ha annunciato di voler cessare la propria attività per problemi personali del titolare e per la mancanza di figure in grado di portare avanti l'azienda.

Mercoledì negli uffici della regione a Udine c'è stato un nuovo incontro tecnico promosso dalla Regione per favorire la trattativa tra la famiglia Larice e i possibili compratori. Al tavolo erano presenti le Direzioni regionali Attività produttive, Agroalimentari e Lavoro oltre al Carnia Industrial Park.
Da quanto si è appreso le due realtà interessate sono da un lato una storica azienda friulana del settore ed un'azienda di fuori regione. La Regione ha messo a disposizione tutti i suoi strumenti, anche in questo periodo di ferie, per favorire le trattative che comunque rimangono di natura commerciale e che proseguiranno in questi giorni con l'analisi della contabilità della Larice, la cui esposizione finanziaria - determinata da crediti che l'azienda non riesce a riscuotere -, ammonterebbe a 1,5 milioni di euro, a fronte di un bilancio di produzione stimato in 5,2 milioni.
«Così come i 15 lavoratori interessati dai licenziamenti e le loro famiglie commenta Fabrizio Morocutti della Flai Cgil , anche noi attendiamo comunicazioni perché c'è molta preoccupazione e incertezza. Abbiamo ricevuto pure noi alcune voci non confermate delle trattative in corso e ci auguriamo che si arrivi al più presto ad una soluzione capace di salvaguardare il futuro professionale di questi lavoratori attraverso una ricollocazione».
«Abbiamo partecipato al tavolo di lavoro convocato dagli assessori regionali Bini e Zannier, nel corso del quale, in momenti successivi, erano presenti due aziende interessate alla Larice Carni Srl conferma Mario Gollino, presidente del Carnia Industrial Park -. Il Consorzio si è reso disponibile, utilizzando gli strumenti di agevolazione disponibili, presentati dai dirigenti regionali, a collaborare alla risoluzione della situazione dell'azienda. Nel suo ruolo di soggetto promotore dello sviluppo locale, in particolare, ha accolto positivamente la possibilità che aziende regionali e non solo possano proporre un piano di investimento e di rilancio del sito produttivo, salvaguardando l'occupazione e la storia imprenditoriale dell'azienda carnica».

David Zanirato
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Il Gazzettino