Due paesi sotto choc «Gesto inspiegabile»

Due paesi sotto choc «Gesto inspiegabile»
LE TESTIMONIANZECROCETTA / CORNUDA Davide Bianchin, nato e residente a Crocetta, dove militava nel calcio amatori Ciano, gestiva la Degusteria dei sapori di piazza Marconi 10 a...

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LE TESTIMONIANZE
CROCETTA / CORNUDA Davide Bianchin, nato e residente a Crocetta, dove militava nel calcio amatori Ciano, gestiva la Degusteria dei sapori di piazza Marconi 10 a Cornuda, punto di riferimento per giovani, e non solo, del posto. Proprio per questo era diventato, in un certo senso, il collegamento di due comunità, Crocetta e Cornuda, appunto. E la notizia della sua morte è arrivata ieri in entrambe le realtà con l'effetto di una doccia gelata. Anche perché, fra l'altro, Davide era atteso alla festa di fine campionato, con pranzo allo spiedo, organizzata proprio a Cornuda dal calcio amatori Ciano. Al suo posto, invece, la più tremenda e irreparabile delle notizie. A raccontare Davide è il sindaco di Cornuda Claudio Sartor, che lo conosceva bene e con la sua amministrazione frequentava la degusteria. «Lo scorso settembre - spiega il sindaco- avevamo festeggiato il primo anno di attività. Lì abbiamo trascorso il capodanno e spesso ci fermavamo a bere il caffè. Quello di Davide era un bel locale e lui era diventato davvero il trait d'union fra Cornuda e Ciano».

L'INCIDENTE E IL LOCALE
Al settore alimentare Davide aveva deciso di dedicarsi dopo che, nel marzo del 2013, un gravissimo incidente, capitatogli alle Fonderie del Montello di Montebelluna, dove lavorava, aveva messo in grave pericolo la sua vita. Eppure ne era uscito e da allora aveva deciso di dedicarsi ad altro. «Aveva svolto dei corsi specifici - continua Sartor- credo che per un periodo avesse lavorato come aiuto cuoco; poi, nel settembre 2016, aveva aperto la degusteria». Tutto sembrava funzionare, gli affari andavano bene. «Davide era apprezzato. Credo fosse diventato anche socio benemerito dell'associazione paracadutisti, che ha il monumento vicino alla cicchetteria». Unico nodo quell'amore finito. «Era il suo unico peso e ne parlava molto -prosegue Sartor- la storia si era chiusa da alcune settimane. Davide e la sua fidanzata erano stati una bella coppia; credo si conoscessero da un anno. Poi, però, la storia era finita e lui ne soffriva. O meglio: era arrabbiato e sconfortato. Gli dicevamo che sono cose che possono capitare, che lo smacco di essere lasciato fa star male, che si sfogasse e che con il tempo sarebbe passata. E lui ci diceva: avete ragione, mi sta passando, non era destino, non era quella per me. Evidentemente, non era quello che sentiva dentro».
IL CORDOGLIO

Sartor ripercorre anche ciò che lui sa delle ultime ore di Davide. «E' uscito con dei clienti, è passato anche alla sagra di San Giuseppe. Evidentemente, però, è successo anche dell'altro». Pure il sindaco di Crocetta Marianella Tormena ricorda Davide con affetto. «È un caro ragazzo che non c'è più. Rivolgo al papà, alla mamma, alla sorella le più sentite condoglianze». E conclude. «Davide lascia veramente un vuoto e la sensazione di una resa impotente di fronte a qualcosa. Uno di quei casi in cui, se magari una mano ti prende un attimo prima...».
Laura Bon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino