Due operai svengono nella cisterna: salvati

Due operai svengono nella cisterna: salvati
PRATA - Intrappolati nella cisterna del Prosecco, svenuti, senza ossigeno e con una temperatura di 2 gradi. Due operai dell'azienda agricola Effetre di Ghirano, in via Palazzetto...

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PRATA - Intrappolati nella cisterna del Prosecco, svenuti, senza ossigeno e con una temperatura di 2 gradi. Due operai dell'azienda agricola Effetre di Ghirano, in via Palazzetto 68, ieri mattina hanno rischiato di morire soffocati in una vasca di decantazione usata per spumantizzare il vino. Massimiliano Grispan, 27 anni, di Pramaggiore, è in osservazione all'ospedale di Pordenone. Adriano Giust, 55, di Pasiano, è stato trasportato in elicottero a Trieste per essere sottoposto a sedute di ossigenoterapia nella camera iperbarica. Li ha salvati il caporeparto, Federico Cozzi, 43 anni, di Chions, che stremato, i muscoli doloranti per la tensione e lo sforzo, continua a ripetere: «Ho dato il massimo, gli ho fatto la respirazione bocca a bocca, il massaggio cardiaco...». La sua prontezza ha evitato il peggio. Non ha perso la testa, ha solo pensato a chiamare i soccorsi e salvare i colleghi.

I tre ieri mattina sono arrivati al lavoro alle 7.30. C'era una cisterna, già vuota, da pulire. «Comincio», dice Grispan salendo lo scalino che porta a un oblò di piccole dimensioni: 47x35 centimetri. Si infila nella vasca, lunga circa 5 metri e con un diametro di 2,5. Pochi minuti dopo Giust lo raggiunge. Infila la testa nell'unico imbocco della cisterna e trova Grispan svenuto. Convinto che abbia battuto la testa, allerta Cozzi ed entra anche lui nella vasca. Cozzi chiama il 118, torna e non vede più Giust. Infila la testa nella cisterna e trova gli amici sul fondo. Sono svenuti, non rispondono alle sue sollecitazioni. Grispan è vicino all'apertura, Giust è oltre il corpo del collega, perchè prima di svenire ha cercato di spingerlo verso l'alto. Cozzi entra solo con il busto nella vasca, afferra per le spalle Grispan, lo solleva e gli fa la respirazione bocca a bocca. Una, due volte, finchè reagisce. Allora cerca di afferrare Giust, ma riesce a toccargli solo la testa. Disperato, corre in strada a cercare aiuto. Ferma un artigiano di Gaiarine, G.S., 49 anni. Nemmeno con il suo aiuto riesce ad afferrare Giust. L'apertura è talmente stretta e alta rispetto al pavimento che è impossibile operare. Ma in quel momento arrivano l'automedica, i vigili del fuoco di Pordenone e comincia la corsa contro il tempo.
I due operai sono svenuti perchè nella vasca c'era solo il 7,5% di ossigeno e ben il 2% di anidride carbonica, residuo della lavorazione (normalmente l'aria è composta dal 21% di ossigeno, 78% di azoto e l'anidride carbonica è pari allo 0,04%). I pompieri "sparano" nella vasca aria compressa innalzando l'ossigeno al 9%. Poi inizia il lavoro più faticoso, anche se hanno gli autoprotettori non possono entrare nella cisterna, rischiano di calpestare i due operai. Ed è difficile sollevare in quelle condizioni un peso morto. Dopo vari tentativi riescono a girare Grispan e a issarlo. Il salvataggio di Giust è ancora più impegnativo perchè l'uomo non collabora. Sull'incidente indagano i Carabinieri di Prata.
Cristina Antonutti

Romano Zaghet
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Il Gazzettino