Due colpi di pistola, entrambi all'addome. Uno ha ammazzato Davide Kari, 51 anni, l'altro ha ferito gravemente il fratello Vianello, 42 anni, sottoposto l'altra notte in ospedale...
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Tutti e quattro (residenti nello Scledense, in campi nomadi o in abitazioni) sono in stato di fermo con l'accusa di omicidio e tentato omicidio, dopo che Carabinieri e la Polstrada hanno ricostruito la dinamica. Gli uomini sono rinchiusi alla casa circondariale San Pio X di Vicenza mentre la donna è stata trasferita nel carcere femminile a Montorio Veronese. Nessuno di loro ha confessato di aver premuto il grilletto e al momento non si sa chi possa avere sparato, anche se gli inquirenti hanno escluso che possa essere stata la donna. Tuttavia quest'ultima sembra fosse in possesso della pistola, una calibro 9 risultata rubata nel 2006, della quale hanno provato a liberarsi, ma sono stati notati e bloccati.
Molti dubbi anche sui reali motivi della sparatoria: l'ipotesi più probabile è che si sia trattato di una vendetta per alcune offese dei Kari all'indirizzo di un loro caro morto, anche se per gli inquirenti potrebbe trattarsi di un pretesto, che nasconde qualche altra verità.
Nella conferenza stampa di ieri, nella stazione dell'Arma di Vicenza, è stato precisato che dopo l'arrivo delle due persone all'ospedale di Santorso il furgone non è scappato dopo averli scaricati: si è allontanato velocemente per consentire ai componenti della famiglia Kari (protagonisti di un trasferimento ad altissima velocità per salvare la vita ad entrambi) di parcheggiare ed entrare poi a piedi al pronto soccorso. Ma per Davide non c'è stato nulla da fare.
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Il Gazzettino