Due colpi di pistola, entrambi all'addome. Uno ha ammazzato Davide Kari, 51 anni,

Due colpi di pistola, entrambi all'addome. Uno ha ammazzato Davide Kari, 51 anni,
Due colpi di pistola, entrambi all'addome. Uno ha ammazzato Davide Kari, 51 anni, l'altro ha ferito gravemente il fratello Vianello, 42 anni, sottoposto l'altra notte in ospedale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Due colpi di pistola, entrambi all'addome. Uno ha ammazzato Davide Kari, 51 anni, l'altro ha ferito gravemente il fratello Vianello, 42 anni, sottoposto l'altra notte in ospedale a un delicato intervento chirurgico, le cui condizioni rimangono serie ma è fuori pericolo. Ora per il fatto di sangue, avvenuto in un campo nomadi a Thiene, all'apparenza un litigio degenerato ma che ha tutti i contorni di un agguato, sono in carcere quattro persone, tutte di etnia sinti, tra cui una donna: quest'ultima è Lucia Helt, 59 anni, a cui si aggiungono due dei suoi numerosi figli, Davide e Fulvio Helt, rispettivamente di 38 e 22 anni. Il quarto è Paradise Kari, 28 anni, imparentato alla lontana con la famiglia assalita ma che ha sposato una Helt e che quindi ha cambiato "clan".

Tutti e quattro (residenti nello Scledense, in campi nomadi o in abitazioni) sono in stato di fermo con l'accusa di omicidio e tentato omicidio, dopo che Carabinieri e la Polstrada hanno ricostruito la dinamica. Gli uomini sono rinchiusi alla casa circondariale San Pio X di Vicenza mentre la donna è stata trasferita nel carcere femminile a Montorio Veronese. Nessuno di loro ha confessato di aver premuto il grilletto e al momento non si sa chi possa avere sparato, anche se gli inquirenti hanno escluso che possa essere stata la donna. Tuttavia quest'ultima sembra fosse in possesso della pistola, una calibro 9 risultata rubata nel 2006, della quale hanno provato a liberarsi, ma sono stati notati e bloccati.
Molti dubbi anche sui reali motivi della sparatoria: l'ipotesi più probabile è che si sia trattato di una vendetta per alcune offese dei Kari all'indirizzo di un loro caro morto, anche se per gli inquirenti potrebbe trattarsi di un pretesto, che nasconde qualche altra verità.

Nella conferenza stampa di ieri, nella stazione dell'Arma di Vicenza, è stato precisato che dopo l'arrivo delle due persone all'ospedale di Santorso il furgone non è scappato dopo averli scaricati: si è allontanato velocemente per consentire ai componenti della famiglia Kari (protagonisti di un trasferimento ad altissima velocità per salvare la vita ad entrambi) di parcheggiare ed entrare poi a piedi al pronto soccorso. Ma per Davide non c'è stato nulla da fare.
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino