Due chili di propano nella stanza: si indaga sulle cause

Due chili di propano nella stanza: si indaga sulle cause
LA DINAMICABELLUNO Lo scoppio avvenuto ieri è quasi una fotocopia di quanto accaduto la mattina del 20 agosto scorso in via Beccaroi, a Lamon. Anche in quel caso la casa esplose...

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LA DINAMICA
BELLUNO Lo scoppio avvenuto ieri è quasi una fotocopia di quanto accaduto la mattina del 20 agosto scorso in via Beccaroi, a Lamon. Anche in quel caso la casa esplose dopo l'accensione del fornello la mattina per preparare il caffè. Venne travolta Oliva Corrà, 85enne che poi dopo qualche giorno morì per le ustioni riportate. Anche in quel caso non c'entrava la bombola, ma il gas che aveva saturato l'ambiente dopo una perdita dall'impianto. Nell'esplosione di Sorriva di ieri le indagini sono ancora all'inizio, ma alcuni punti fermi ci sono: la bombola era all'esterno dell'abitazione. In base agli accertamenti dei vigili del fuoco l'esplosione è avvenuta all'interno della casa, al momento del rientro in cucina della badante. Il vicecomandante provinciale, dei vigili del fuoco, l'ingegnere Fabio Calore, ieri subito informato dei fatti, spiega come avvengono questo tipo di esplosioni.

IL PERICOLO
«Il gas è pericoloso - premette il vicecomandante - in questo caso si è trattato di una fuga di gas dentro questo modulo abitativo temporaneo. Le cause vanno ancora appurare, sicuramente la bombola che era all'esterno ed era integra, non c'entra. Forse non ha funzionato qualcosa nell'apparecchiatura o nei raccordi. Il gas poi ha trovato un innesco: basta anche accendere un interruttore. La badante è stata trovata vicino al stufa-fornello».
AMBIENTE SATURO
«Visto il danno e vista l'energia che si sono sprigionati - prosegue l'ingegnere Calore - direi che c'è stata una perdita consistente. Parliamo presumibilmente di qualche chilo di gas. Con l'esplosione ha provocato questi danni di onda d'urto, di onda di pressione e onda termica. Ora la casa è stata sottoposta a sequestro per le indagini che faremo». I vigili del fuoco intervenuti ieri infatti, dopo aver spento i focolaio ancora presenti, hanno proseguito con le verifiche tecniche da parte dei tecnici dell'ufficio di polizia giudiziaria del comando provinciale. Poi una volta messa in sicurezza l'area hanno transennato tutto per i prossimi interventi, rilievi e campionamenti che verranno effettuati.
LE INDAGINI

«Nei prossimi giorni - spiega il vicecomandante - faremo ulteriori controlli per capire la conformità dell'installazione. Capire se era predisposta per l'impianto a gas o meno e per determinare le cause dell'esplosione». La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti. Al momento il bilancio è di due feriti gravi, quindi tra le ipotesi di reato c'è quella di lesioni colpose. Ma gli inquirenti vogliono anche capire se siano state messe in atto tutte le verifiche di sicurezza all'impianto a gas.
ol.b.
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Il Gazzettino