Due anni a un milanese: ha usato assegni rubati

Due anni a un milanese: ha usato assegni rubati
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TREVISO - (de.bar) Il meccanismo è quello rodato delle truffe su internet: vendite inesistenti architettate con esche perfette. E la scena sono i siti che mettono in relazione venditori e compratori, possibilmente quelli ritenuti più affidabili. È questo il meccanismo che descrive la truffa che sarebbe stata messa in atto da tre residenti a Treviso ma originari del Sud Italia ai danni di un altro trevigiano, terminato nella rete della fregatura dopo essere stato attirato dalla vendita a ottimo prezzo di una automobile su Subito.it. Richiesto un anticipo, poi i venditori sarebbero spariti. E la merce pure. Ieri la prima udienza: il procedimento riprenderà il prossimo 4 dicembre.

E un sito di compravendite online è stato anche il teatro virtuale di un'altra truffa analoga, nella quale una donna è stata truffata sempre durante la vendita di un'auto. Ha ricevuto in pagamento un assegno rubato a saldo del prezzo della vettura che aveva messo in vendita per oltre 30 mila euro pubblicizzandola su uno dei più noti portali internet che ospitano inserzioni relative a compravendite di tutti i tipi. Devid Valvassori, 29 anni, milanese di nascita, irreperibile, è stato condannato per truffa e ricettazione: il giudice di Venezia Sara Natto gli ha inflitto due anni e due mesi di reclusione. Condannata, ma solo per truffa, anche una signora di Chirignago, Ornella Agostini, 46 anni. Assolto invece l'uomo che era stato indicato come il complice di Valvassori: Christian Di Giulio, 39 anni di Treviso: la vittima non lo ha riconosciuto.
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Il Gazzettino