Dormitorio, è sfida Antonaglia-Ciriani

Dormitorio, è sfida Antonaglia-Ciriani
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Continua il braccio di ferro tra l'Amministrazione comunale e la Croce rossa di Pordenone. Il motivo del contendere è sempre lo stesso: l'apertura di un dormitorio-refettorio in via Rotate che, almeno sulla carta, dovrebbe inizialmente ospitare ventiquattro richiedenti asilo. Persone che, in attesa di entrare nell'hub dell'ex Caserma Monti, stanno bivaccando in città tra i parchi pubblici e il Bronx.

Giovanni Antonaglia, presidente della Cri locale, va avanti per la propria strada nonostante la contrarietà di sindaco ed assessori. Anzi per martedì, 25 luglio, alle 20.30, nella sede della Croce rossa di via Cappuccini, ha indetto una riunione pubblica, aperta ai cittadini che risiedono in via Rotate e nelle strade adiacenti, nel corso della quale presenterà il progetto di apertura del dormitorio-refettorio. Nel corso dell'incontro questo è quanto riportato nella lettera saranno illustrate le modalità gestionali della struttura, il regolamento e le attività dedicate al quartiere.  Per il 3 agosto, invece, Antonaglia ha indetto una riunione con tutti i 380 soci della Cri dai quali, a quanto sembra, ha già incassato il via libera, nell'assemblea del 19 giugno, per procedere con il progetto di via Rotate.
«Alleviare le sofferenze delle persone sottolinea lo stesso presidente della Cri è la nostra mission. L'emergenza richiedenti asilo riguarda Pordenone e qui apriremo la struttura per l'accoglienza. Una nuova ondata di profughi? Se ciò si dovesse verificare, saremo i primi a rivedere nel dettaglio l'iniziativa».
Il sindaco Alessandro Ciriani è su tutte le furie. «Se Antonaglia aprirà quel centro - sbotta - manderemo la Polizia municipale a controllare ogni giorno. Il suo è un atteggiamento di continua sfida verso questa amministrazione: nessuno dei miei assessori, con i quali mi sono confrontato, ha mai dato l'ok per aprire quel dormitorio-refettorio. Le sue sono soltanto interpretazioni dei fatti. Antonaglia sottolinea il sindaco dovrebbe dire che è da mesi che sta lavorando a questo progetto e che, ancor prima di incontrare i miei assessori e il comandante della Polizia locale, aveva già stipulato un contratto di affitto con i proprietari dell'ex albergo di via Rotate».

Ciriani è un fiume in piena: «In Comune aggiunge non esiste alcun documento ufficiale che attesti la sua volontà di aprire quella struttura. Pordenone sta già dando tanto in quanto ad ospitalità e, proprio per questo, Anonaglia avrebbe potuto aprire un centro di accoglienza altrove. Non mi dica che la Cri e le varie cooperative non hanno i mezzi e il personale per trasportare i migranti a Pordenone per far loro espletare, in Questura, le formalità di rito. Invece di pensare ad altre soluzioni, che non vadano ad intasare un sistema di per sé già saturo, si pensa a dare lezioni di solidarietà al sottoscritto. Questo atteggiamento, oltre ad essere di pura sfida nei confronti dell'Amministrazione comunale, è in totale disaccordo con le linee guida varate del prefetto Laganà. Una cosa Antonaglia deve sapere: se in città si dovesse verificare una nuova invasione di richiedenti asilo, una volta inaugurata la struttura di via Rotate, il principale responsabile sarà lui».
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Il Gazzettino