Doppia preferenza, mobilitazione per la legge

Doppia preferenza, mobilitazione per la legge
LA MOBILITAZIONEUDINE Quasi 200 professionisti della regione tra imprenditrici, attrici, docenti, politiche, notaie, avvocatesse e diverse voci di enti e associazioni da quelle...

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LA MOBILITAZIONE
UDINE Quasi 200 professionisti della regione tra imprenditrici, attrici, docenti, politiche, notaie, avvocatesse e diverse voci di enti e associazioni da quelle dei sindacati (Cgil e Cisl) a quella dello sport, con il Coni, fino alle organizzazioni di categoria, tra le quali Movimento Donne Impresa di Confartigianato Fvg. Sono i protagonisti della mobilitazione che si è creata in regione affinché martedì il Consiglio regionale approvi la proposta di legge per l'introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale per il rinnovo dello stesso Consiglio. Una disposizione, per altro, presente già nelle norme per le elezioni comunali, per le elezioni europee e per il voto nelle altre regioni italiane. A riproporre una questione che era stata avanzata dal Pd nel 2017 e che poi era stata archiviata per mancata convergenza, è stato il consigliere Dem e vicepresidente dell'Aula Francesco Russo, che ha definito la mobilitazione manifestatasi ieri «una positiva sorpresa, segno evidente che il tessuto civile di questa regione è più avanti della politica».

LA POLITICA

La frecciata è rivolta in particolare agli ambienti di centrodestra, poiché i partiti di riferimento sono per ora determinati a cassare la norma in Consiglio. A distinguersi, nella levata di scudi, le donne della compagine, dall'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen alla consigliera forzista Mara Piccin, che hanno motivato il loro dissenso alla doppia preferenza. «Come primo firmatario sono pronto a fare un passo indietro se la norma sarà assunta dal presidente del Consiglio o della Giunta regionale», ha affermato ieri Russo, che non dispera di poter portare la legge in porto anche con qualche voto, se non tutti, della parte avversa. «La legge non introduce quote rosa, né impone nulla. È solo un'opportunità in più che viene offerta all'elettore: votare una seconda preferenza di genere diversa dalla prima». «Il cambiamento passa da uomini e donne insieme. La doppia preferenza di genere va nella direzione della parità e della democrazia. Un tema che non ha colore politico e che deve essere condiviso in modo trasversale e univoco, perché giusto», ha affermato ieri la presidente regionale di Donne Impresa Fvg, Filomena Avolio, all'unisono con il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, secondo cui la doppia preferenza di genere «amplia la possibilità di scelta per il cittadino» ed è dunque può favorire «la partecipazione all'individuazione dei propri amministratori». Far sì che nelle istituzioni «donne e uomini siano rappresentati in modo equilibrato non è di sinistra, centro o destra: credo sia semplicemente giusto», ha considerato Russo, elencando i nomi sostenitori della proposta di legge. Tra gli altri, quelli di Anna Mareschi Danieli, presidente degli industriali friulani, delle imprenditrici Cinzia Palazzetti e Anna Illy. E poi la senatrice forzista Laura Stabile, la notaia Fabiana Vinale, l'avvocatessa Rosi Toffano, molte sindacaliste e docenti universitarie, tra le quali l'ex rettrice dell'Università di Udine Cristiana Compagnano.
A.L.
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Il Gazzettino