LA POLEMICA UDINE (al.pi.) Trecentosessantacinque bambini delle scuole...
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UDINE (al.pi.) Trecentosessantacinque bambini delle scuole primarie udinesi sono senza doposcuola e il capogruppo di Prima Udine, Enrico Bertossi chiede spiegazioni sul ritardo del servizio. Dalle segnalazioni di alcuni genitori dice il consigliere che sul tema ha presentato una interrogazione -, apprendo che alle scuole Toppo Wasserman-Pascoli, Garzoni, Girardini, Negri, Alberti, Pellico e Rodari non è ancora stato attivato il doposcuola e, a quanto viene riferito, non è dato neppure sapere se e con quali tempistiche verrà erogato. Le famiglie si sono attivate per tempo per farne richiesta, il Comune, viceversa, ad oggi non è in grado di erogare il servizio che si era impegnato ad offrire. Il ritardo e le incertezze sulle tempistiche stanno creando gravi disagi a tutte le famiglie dei circa 365 alunni di queste scuole. A detta di molti interessati, non sarebbe mai successo prima che ci si trovasse privati del doposcuola, senza spiegazioni da parte del Municipio. A rispondere al consigliere di Prima Udine, è l'assessore all'istruzione, Elisa Asia Battaglia che assicura: A partire dal 25 settembre l'amministrazione, per ridurre i disagi delle famiglie degli allievi degli istituti in cui il doposcuola non è partito alla data stabilita, ha deciso di contattare le realtà del territorio specializzate in attività educative, riuscendo in questo modo ad offrire ai genitori una soluzione e a garantire il servizio. Stiamo inoltre cercando una soluzione per andare incontro anche economicamente alle famiglie che hanno dovuto subire questo disagio. L'assessore ha spiegato che il ritardo è dipeso da un problema tecnico non imputabile agli uffici: La commissione di gara ha valutato tre proposte: una esclusa perché non si riusciva ad aprire il file; una per raggiunti limiti di aggiudicazione e, per la terza, si è in attesa di alcuni chiarimenti fondamentali, relativi al costo del personale. Da madre, sono molto dispiaciuta per l'accaduto e, appena saputo, sono intervenuta subito per sollecitare gli uffici.
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Il Gazzettino