Dopo un'estate di furti fermata una baby gang

Dopo un'estate di furti fermata una baby gang
LE SCORRIBANDEFIUME VENETO Un'estate di fuoco, una sfida continua alle forze dell'ordine, mentre sui social cresceva la preoccupazione degli abitanti di Fiume Veneto e Zoppola per...

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LE SCORRIBANDE
FIUME VENETO Un'estate di fuoco, una sfida continua alle forze dell'ordine, mentre sui social cresceva la preoccupazione degli abitanti di Fiume Veneto e Zoppola per i furti notturni nelle abitazioni. A rubare macchine, motoseghe e decespugliatori non era una banda specializzata nei colpi in abitazione, ma un gruppo di ragazzini che bravata dopo bravata si sono lasciati prendere la mano. Sono in cinque. Hanno dai 13 ai 17 anni. Il loro comportamento è stato esaminato dalla Procura per i minorenni di Trieste, che dal Gip ha ottenuto una misura cautelare per un 16enne di Zoppola che da un paio di settimane è stato collocato in comunità. Era lui il leader del gruppo. E con l'esecuzione del provvedimento si ritiene di aver disgregato quella che stava diventando una baby gang. Gli altri ragazzi appartengono a famiglie immigrate di origine serba, albanese e bosniaca che abitano a Fiume Veneto, Zoppola e, in un caso, a Concordia Sagittaria. Due sono 15enni, uno ha 17 anni e il più piccolo tredici.

LA BANDA
A individuare la banda sono stati i carabinieri della stazione di Fiume Veneto. Hanno ricostruito 15 degli oltre 20 episodi denunciati tra maggio e settembre: sei furti di auto, due su auto, quattro in abitazioni, uno di bicicletta, uno di bevande all'istituto scolastico Bagellardo di Fiume, un furte di superalcolici alla Pro loco di Cimpello, infine gli atti di vandalismo patiti dalla Pro loco di Pescincanna. Era da maggio che la stazione guidata dal maresciallo Eugenio Mortillaro continuava a ricevere segnalazioni di furti. Non si trattava soltanto di biciclette (ne sono state restituite cinque, altre tre si possono visionare in caserma), ma anche di intrusioni nelle case. «Le modalità erano sempre le stesse - ha spiegato ieri il maggiore Luciano Summo, comandante della Compagnia di Pordenone - La particolarità era che le auto venivano rubate tra le 22 e le 4 del mattino e poi abbandonate tra Zoppola e Fiume Veneto, questa circostanza ha convinto gli investigatori che gli autori andavano ricercati in questa zona». I carabinieri hanno cominciato a tenere d'occhio anche un gruppo di ragazzini che si ritrovava al centro commerciale o nella zona del palasport. Qualche abitante aveva segnalato che infastidivano i passanti e avevano spesso comportamenti aggressivi. Le indagini hanno poi confermato che il loro nuovo gioco estivo erano le scorribande con le auto rubate.
LE AUTO
Sono i sei i furti di auto. E le vittime sono soprattutto persone anziane. I ragazzi le rubavano per divertimento, si facevano un giro nelle zone industriali di Zoppola e Fiume, poi le abbandonavano. Sulle carrozzerie nessun segno di ammaccatura, nessuna portiera forzata o blocco di accensione manomesso. La banda, infatti, se ne appropriava dopo aver rubato le chiavi nelle abitazioni. A bordo i carabinieri trovavano soltanto disordine, lattine di birra, in un'occasione una sigaretta elettronica e impronte ovunque. Sì, impronte. Perchè su ogni veicolo recuperato si sono concentrati i carabinieri del Nucleo investigazioni scientifiche, che hanno recuperato sia tracce biologiche sia tracce lasciate da dita e palmi di mano.
LA PRO LOCO

Tra gli episodi contestati vi è anche un tentativo di intrusione nella sede della Pro loco di Pescincanna. Una chiamata al 112, fatta da un volontario dell'associazione che si era insospettito per la presenza ingiustificata dei ragazzi, aveva mandato a monte il colpo. All'arrivo dei carabinieri i ragazzi sono scappati, poi la vendetta. Sono tornati a Pescincanna, entrati nella sede della Pro loco lasciandosi dietro un disastro di bottiglie rotte, angurie fatte a pezzi e usate per imbrattare i muri.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino